Andar per monasteri, oasi della quiete
E’ ormai un’antica tradizione trascorrere le vacanze al mare oppure ai monti ma, a tutto questo, c’è un’alternativa: il turismo religioso tra le mura di antichi monasteri. Visitando i su citati luoghi è possibile ammirare artistici chiostri secolari, opere d’arte, gustare la frutta degli orti ed i liquori prodotti da geniali monaci e suore. Molti sono i monasteri che il turista può visitare nella nostra zona: il Monastero di S.Francesco a Carinola ricco di storia e di una profonda religiosità che ricorda la sosta del poverello d’Assisi nelle sue predicazione; il Convento di S. Pasquale a Pignataro Maggiore sede delle suore Clarisse; il Santuario della Madonna dei Lattani a Roccamonfina costruito nel 1448 sul cratere di un vulcano. Da un’altezza di 800 metri lo sguardo del visitatore si spande su un ampio paesaggio ricco di castagneti. Nel Santuario si può visitare il chiostro e la volta affrescata, degustare ottime pietanze preparate dai frati ed infine sorseggiare il Nocileo, ottimo digestivo preparato da padre Leonardo. Altri monasteri da visitare: quello di S. Caterina a Capua, presso la Riviera Casilino, abbellito da un prezioso chiostro e la suggestiva chiesa ricca di marmi preziosi ed artistiche statue; il monastero che a Bellona ospita le suore Ancelle dell’Immacolata, il Santuario S. Maria ad Rotam Montium sulla collina di Leporano dove nel 1943, durante il II Conflitto Mondiale, si rifugiarono molti bellonesi costretti, dai nazisti, a lasciare il paese. Il Santuario è frequentato da molti fedeli che ricordano il buon Giacomino Izzo al quale tutti ricorrevano affinché, con le sue preghiere, chiedesse alla Madonna la grazia per un familiare ammalato. Il Monastero sul monte Rageto di Bellona che fu sede dei Padri Serviti, cacciati, in seguito all’editto emanato da Gioacchino Murat che sciolse molti ordini religiosi del tempo. Durante il II conflitto mondiale, i tedeschi disposero sul sacrato sei cannoni a lunga gittata per fermare le truppe Alleate che tentavano il guado del fiume Volturno. Nella cruenta battaglia morirono 400 soldati tedeschi e 700 Alleati; questi ultimi riposano nel cimitero di guerra del Commonwealth di Caserta, La Basilica Benedettina di S. Angelo in Formis , costruita dall’Abate Desiderio sulle fondamenta del tempio romano dedicato alla dea Diana. All’interno si possono ammirare le pareti affrescate con preziosi dipinti che ricordano momenti e personaggi dell’Antico Testamento. Infine l’Abbazia di Montecassino che, abbattuta durante la fatidica battaglia nel 1943, è stata ricostruita ed è meta di centinaia di pellegrini che, oltre ad ammirare la grande opera, rendono omaggio ai numerosi soldati seppelliti negli adiacenti cimiteri di guerra.