Caiazza a Delli Paoli, utilizza le ESCO per rispamiare energia e danaro pubblico

“Il consumo di energia è in costante aumento nelle città e ad oggi, a livello europeo, tale consumo è responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra causate dall’uso dell’energia da parte dell’uomo. Una nuova azione risulta quindi necessaria al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi che l'Unione Europea si è posta al 2020 in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, di maggiore efficienza energetica e di maggiore utilizzo di fonti energetiche rinnovabili”. È quanto ha affermato Luciano CAIAZZA, dirigente nazionale del sindacato CISAS, che, ha protocollato nella giornata di ieri una lettera indirizzata al sindaco Pasquale DELLI PAOLI, chiedendo di passare dalle parole ai fatti, visto che così facendo si risparmierebbe danaro pubblico. A questo proposito, il 29 Gennaio 2008, la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci, un’iniziativa per coinvolgere attivamente tutte le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Nella missiva, Caiazza invita Delli Paoli ad “….attivarsi alla realizzazione di impianti centralizzati di energie rinnovabili…” da impiantare su “….gli edifici scolastici, il palazzetto del basket, del ping pong, della piscina comunale, del teatro comunale, del tennis club, del cimitero cittadino, delle palestre scolastiche….”. Il tutto utilizzando, sottolinea Caiazza, i finanziamenti europei e “…degli strumenti previsti dalla direttiva europea che, nel merito, ha introdotto il “Finanziamento tramite terzi”, più comunemente conosciuto come f.t.t. “Troppo spesso” – ha sottolineato Caiazza, esponente di spicco della movimento politico “San Nicola Futura” – “il finanziamento tramite terzi (f.t.t.) non è ancora ben conosciuto dai responsabili tecnici e finanziari del settore pubblico e privato. Il finanziamento tramite terzi (energy service company) permette investimenti nel settore dell’efficienza energetica, in modo tale che i relativi progetti non debbano essere più supportati da contributi pubblici a fondo perduto o dal credito tradizionale ma semplicemente da capitale privato, con il fine di garantire all’investitore un adeguato ritorno, in linea con le regole di mercato. È stata fatta un’indagine nei vari Paesi dell’Unione Europea” – ha proseguito – “per valutare il livello di conoscenza degli operatori, l’ampiezza del mercato di riferimento e le problematiche degli aspetti finanziari del f.t.t.. Ebbene, i risultati sono stati soddisfacenti solo per Gran Bretagna, Belgio e Spagna, medi per Germania, Francia, Olanda, Lussemburgo e Portogallo mentre per Italia, Grecia e Irlanda si è riscontrata una diffusa ignoranza sulle caratteristiche e sulle opportunità offerte dallo strumento che permetterà di risparmiare danaro pubblico. Sarà, infatti, la ESCO e non il Comune a finanziare, progettare, installare, gestire e manuntare l'impianto tecnologico dalle cui prestazioni deriverà il risparmio energetico e quindi monetario”.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post