Alcuni fra i tanti retroscena del nostro Risorgimento

Fra i molti lati oscuri che hanno caratterizzato il nostro Risorgimento ne prendiamo in esame alcuni che fanno sorgere domande spontanee. Camillo Benso Conte di Cavour morì nel proprio letto o fu ucciso? Anita Garibaldi, trovata morta nella pineta di Ravenna con lividi intorno al collo fu strangolata da Giuseppe Garibaldi o da un sicario? Considerando i miti del Risorgimento, queste domande , come tante altre, sembrano assurde. Eppure, a gettare ombre sulla morte di Cavour è il volume “1861, il Risorgimento che non c’è nei libri di storia”di Giovanni Fasanella. I primi accertamenti sul cadavere di Anita Garibaldi, in seguito ad una inchiesta giudiziaria del tempo, evidenziarono la rottura della trachea ed un livido intorno al collo, risultati che nessun libro di storia ha mai riportato. In questi mesi sono stati pubblicati molti libri sul Risorgimento che raccontano avvenimenti sconosciuti. E mentre gli studiosi si ostinano a non volere indagare per cercare la verità, meritevoli giornalisti, dopo accurate ricerche, hanno scritto una notevole quantità di volumi. Attraverso due volumi come: “Il sangue del Sud” di Giordano Bruno Guerri e “Terroni” di Pino Aprile, i lettori possono conoscere gli aspetti imbarazzanti del nostro Risorgimento. Un’orda di barbari, scesi dal Piemonte,invase senza alcuna ragione e senza una dichiarazione di guerra, il Regno delle due Sicilie, un Regno pacifico con capitale Napoli considerata allora una delle grandi città europee. Le stragi compiute dai soldati piemontesi, come quella di Bronte, in Sicilia, causarono la morte di migliaia di uomini, donne e bambini; interi villaggi e paesi rasi al suolo. Il trasferimento al Nord dell’industria metalmeccanica di Pietrarsa che produceva treni e locomotive; le Ferriere Mangiana e quelle di Fuscaldo in Calabria, quelle di Picinisco e Atripalda in Campania specializzate in macchine agricole, industrie per lavorare il cuoio, la pasta alimentare, maioliche, vetri, cristalli, metalli preziosi, stoviglie, mobili, strumenti musicali tutte trasferite al Nord Italia ad opera dei “fratelli Piemontesi”! Le fucilazioni in massa dei cittadini di Casalduni e Pontelandolfo; il furto di 40 milioni di ducati oro perpetrato ai danni del Banco di Napoli. Ed infine i rapporti segreti tra la polizia di Cavour e le bande di assassini torinesi, o i brogli compiuti durante i plebisciti per l’annessione del Regno delle due Sicilie a quello di Sardegna. Purtroppo gli storici delle vecchie generazioni non ammettevano l’esistenza di queste verità, se non quelle scritte da loro e lasciarono tutto nel dimenticatoio per salvare la faccia dei garibaldini e di coloro che favorirono la sceneggiata della spedizione dei mille. Questo immenso vuoto storico fu creato per affossare la verità e farla dimenticare. Un Regno pacifico e progressista distrutto, un milione di persone massacrate, 26 milioni di emigranti ed ancora continuano ad offenderci!

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