Vacanze e compiti: i bambini e gli adulti
A termine dell'anno scolastico con le attività in pausa per un meritato periodo di riposo rimane sempre l'incombenza dei compiti assegnati per le vacanze. È molto importante far capire ai propri figli che, anche durante le vacanze, alcuni spazi tra gioco e riposo devono essere dedicati allo studio. Inoltre, diventa fondamentale approfittare del tempo insieme per cercare di responsabilizzare i piccoli per fare in modo che affrontino bene il nuovo anno scolastico. La scuola, infatti, rappresenta per un bambino l'occasione principale grazie alla quale diventare più autonomo e più sicuro di sé. E' nella scuola e con la scuola che un bambino impara a rispettare le regole, si confronta con figure diverse da quelle familiari, affronta la delusione di un brutto voto, scopre il piacere di un lavoro ben fatto e di un risultato raggiunto con impegno. Ma l'obiettivo principale non è quello di un compito perfetto, quanto piuttosto lo sviluppo dell'autonomia di un figlio. E non c'è autonomia in un piccolo studente che fa i compiti a casa aiutato dai genitori. Tantomeno se, nel desiderio adulto di un buon risultato scolastico, l'aiuto quotidiano è addirittura più imposto che cercato. Per crescere bene un bambino deve avere uno spazio dove sperimentare e sbagliare da solo, dove scoprire che può farcela senza genitori, dove confrontarsi con i propri limiti e godere dei propri piccoli successi. E dove sapere che, comunque vada, può contare sulla stima e sull'affetto degli adulti. La richiesta di aiuto nel fare i compiti a casa nasconde anche un desiderio del piccolo di poter godere della presenza di mamma o papà, di ottenere che si occupino di lui e, soprattutto, di fare in modo che apprezzino le sue capacità. Ed è per questo che i genitori, non solo possono, ma devono dimostrarsi interessati all'impegno scolastico, accertando che tutti i compiti in programma siano stati fatti e verificando insieme il risultato del lavoro svolto. Questo significa supportare il lavoro svolto dagli insegnanti. Vuol dire far comprendere al piccolo, ancora prima di mettersi a studiare, quanto lavoro c'è da fare, invitandolo a rivedere il compito in caso di errori e, naturalmente, lodandolo ed incoraggiandolo quando l'impegno appare evidente. Significa dimostrargli in ogni caso il nostro affetto e fornirgli una presenza stabile e serena. Richiedere prestazioni eccellenti del tipo "Devi essere bravo come tuo cugino", caricare di significati affettivi il suo rendimento scolastico "Se mi volessi davvero bene saresti più bravo a scuola", drammatizzare gli insuccessi "Finirai male continuando di questo passo", così come attribuire un valore di scambio allo studio "Dopo tutto quello che ho fatto per te dovresti ripagarmi studiando", sono atteggiamenti che si rivelano assolutamente controproducenti. I nostri figli non ci devono niente e non hanno bisogno di dimostrare nulla a nessuno. Tantomeno l'affetto che provano nei confronti dei loro genitori. Hanno, al contrario, bisogno di scoprire che non è un errore che impedisce di essere amati. Ma è imparando ad accettarlo e a correggerlo che si diventa adulti. Il bambino dovrebbe quindi abituarsi a chiedere uno specifico aiuto in caso di difficoltà e non una collaborazione costante. Ecco tre consigli per aiutare il piccolo sia d'estate che durante l'anno scolastico: insegnategli ad organizzare il suo tempo, fissando insieme a lui un orario preciso per i compiti e prevedete un posto fisso per farli, lontano dalla televisione; se il fatto di dover fare i compiti deprime il vostro bambino, o se deve fare qualcosa di particolarmente lungo e noioso, sedetevi di fianco a lui a fare i conti della spesa, a scrivere lettere, a verificare fatture, piuttosto che sedervi vicino a guardarlo fare o ad aiutarlo. È un modo di farlo sentire meno solo ed una maniera per fargli capire che ciascuno ha i suoi compiti e se li deve fare; alcuni bambini preferiscono lavorare nel soggiorno circondati dalle conversazioni del resto della famiglia, altri si concentrano di più se sono soli. Verificate e scegliete insieme a lui la situazione più adatta alle sue possibilità di concentrazione. Praticamente i genitori devono conquistarsi l'affetto dei figli quotidianamente! (Fonte: Guida su come vivere meglio con i nostri bambini)