Giobbe Covatta: la comicità al servizio dell’impegno civile

Si possono raccontare temi importanti attraverso il linguaggio della comicità? Si può

suscitare la riflessione dell’animo umano sui problemi che affliggono in mondo attraverso lo strumento del sorriso? La risposta è sicuramente positiva per chi ha visto il divertente recital di Giobbe Covatta, in scena ieri sera in occasione della Terza Edizione del Caserta Village Festival.

Il tema più caro per Giobbe Covatta è rappresentato dalla disuguaglianza sociale. Il comico napoletano si interroga continuamente sulle ragioni della povertà diffusa nel mondo: fornisce allo spettatore continui esempi di come la civiltà occidentale stia cannibalizzando le culture dell’Africa, spesso considerate meno evolute della nostra ma che a ben vedere conservano una semplicità e una spontaneità dei costumi che i popoli evoluti hanno perso da tempo.

Il monologo – che dura quasi due ore – è interamente incentrato sul tema del viaggio. Si parte così dalla descrizione di una pianificazione intelligente di un viaggio estivo per poi arrivare alla immaginazione di un assurdo percorso nel corpo dell’uomo e della donna.

Nessuno nel pubblico riesce a resistere alle proverbiali battute del comico partenopeo, alcune delle quali riprese da spettacoli di successo delle precedenti stagioni.

Garbato nei modi, ricco nei contenuti e sfrontato come pochi, Giobbe Covatta dimostra ancora una volta che la comicità non è fatta necessariamente di volgarità gratuite, essendo, invece, il frutto di una più profonda parafrasi della vita umana.

Ancora una volta, dunque, un grande successo per il giovane Festival casertano: dopo il positivo riscontro di pubblico e di critica degli spettacoli di Massimo Ranieri ed Alessandra Amoroso, la splendida cornice del Belvedere di San Leucio ha ospitato un altro grande artista del panorama dello spettacolo italiano, incassando ancora una volta la piena adesione del pubblico casertano.

 

 

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