Il PD aderisce all’iniziativa referendaria per cancellare legge porcellum
CASAGIOVE – In tutta Italia fioriscono, come le margherite a primavera, i gazebo per raccogliere le firme per cancellare una assurda legge elettorale, meglio conosciuta come “Porcellum”. Anche il PD casagiovese ha aderito all’iniziativa referendaria e si batte perché il Parlamento scriva subito una nuova legge che restituisca ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti. Da oggi a Casagiove sono in funzione i gazebo per raccogliere le firme in calca alla richiesta referendaria. “La tua firma su tre referendum, per cancellare il “porcellum”, e restituire il voto ai cittadini” è lo slogan scelto per l’occasione. “Firma a sostegno di tre quesiti referendari (presentati da persone rappresentative di un amplissimo schieramento politico, culturale, istituzionale)” – affermano i vertici del PD di via Santa Croce – “che hanno l’obiettivo di modificare la Legge elettorale che distorce il risultato del voto e limita il potere dei cittadini. L’attuale Legge elettorale (con liste bloccate, premio di maggioranza, soglia di sbarramento)” – sottolineano i democratici casagiovesi che hanno diffuso un volantino in proposito – “ha prodotto un Parlamento incapace di legiferare per l’artificiale polverizzazione delle forze politiche rappresentate e per la ridotta autonomia dei parlamentari. Diciamo NO alle liste bloccate: privano gli elettori del diritto di scegliere i propri rappresentanti. Con il nostro Referendum vogliamo che gli eletti siano scelti dai cittadini con le loro preferenze e non dalle graduatorie stabilite dalle segreterie di partito. Diciamo NO al premio di maggioranza: solo in Italia, con il “premio”, il 55% dei seggi è assegnato a chi ottiene solo il 35% dei voti. In questo modo una minoranza può governare come fosse maggioranza! Con il nostro Referendum i voti saranno conquistati, non regalati. Diciamo NO alla soglia di sbarramento “mobile”: le diverse modalità di conteggio, che prevedono un limite minimo del 2% per le liste collegate in coalizione, sono un incentivo alla frammentazione. Con il nostro Referendum in Parlamento ci saranno i partiti che hanno il consenso dei cittadini e non le formazioni “di comodo”. Non vogliamo ritornare al passato” – hanno concluso – “vogliamo solo che sia rispettato il voto dei cittadini, che l’equilibrio tra i poteri costituzionali sia osservato, che il nostro sistema politico-istituzionale funzioni in modo corretto”.