La cappella della morte e il Sacco di Capua
Il 13 Luglio 1501, 20.000 mercenari comandati dal francese Bernard D’Aubigny si accamparono in località Ponticelli nella periferia di Capua. Trascorsi undici giorni, le soldataglie mossero all’assedio della città difesa dalle truppe del condottiero Fabrizio Colonna. Il 24 Luglio 1501, dopo una cruenta battaglia che costò la vita a circa 5000 capuani, le truppe del D’Aubigny, insieme alle masnade comandate da Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI, misero a sacco e fuoco la città per ben tre giorni e tre notti vanificando così l’eroismo delle truppe di Fabrizio Colonna. Gli assalitori massacrarono cittadini inermi,violentarono suore nei conventi, uccisero sacerdoti mentre celebravano le Sacre Funzioni ed appiccarono il fuoco a buona parte degli edifici cittadini. La strage raggiunse il culmine dell’efferatezza in Piazza dei Giudici dove Cesare Borgia, dalla scalinata della chiesa di S. Eligio, levato al cielo il bastone di comando, ordinò le orribili nefandezze che passarono alla storia come il funesto “Sacco di Capua”. Si narra che Piazza dei Giudici fosse ricoperta da centinaia di cadaveri e macchiata interamente del loro sangue. I cronisti del tempo riportano che il Borgia, nell’antico Castello delle pietre, violentò ben quaranta giovinette per saziare la sua sete di sesso e di vendetta. Molte giovani donne, inseguite dagli uomini del Borgia, preferirono gettarsi nelle acque del fiume Volturno o morire sotto i colpi delle alabarde, pur di salvare la loro purezza. Il 24 luglio di ogni anno, Capua celebra la triste ricorrenza: il triste suono delle campane di tutte le chiese si diffonde nell’aria mentre si svolgono le Sacre Funzioni in memoria delle vittime. Il Corso Appio è attraversato da un corteo composto da giovani che indossano gli abiti del tempo. Un cavallo dal crine nero, guidato da un personaggio dallo sguardo truce (Cesare Borgia), ed un altro guidato da Bernard D’Aubigny, percorrono il Corso seguiti da altri cavalieri che incutono paura ai presenti attoniti e smarriti. A partire dalle ore 16, per ben sei ore, si rivivono quei tristi momenti tra spari di archibugi, nitriti e scalpitii di cavalli su cui prevale un autoritario vociare da parte dei soldati che, da piazza dei Giudici , appena ricevuto l’ordine, si lanciano in una sfrenata corsa lungo le strade cittadine , mentre continui spari di altri archibugi e bombarde seminano il terrore tra i visitatori. In località Ponticelli, la Confraternita della Santella edificò la “Cappella della Morte”dove, ogni anno, si recano numerosi visitatori per assistere alle Sacre Funzioni in memoria delle innocenti vittime del funesto “Sacco di Capua”.