Progetti a favore dei minori vittime di abusi
Con l’obiettivo di promuovere interventi a favore di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha emanato un Avviso pubblico per la concessione di contributi a progetti pilota in materia.
L’Avviso, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.208 del 7 settembre 2011, precisa che i progetti pilota dovranno essere rivolti alle vittime minorenni di reati come prostituzione e pornografia minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minori (art. 600 bis, 600 ter, 609 bis, 609 quater , 609 octies del Codice penale). Le domande dovranno pervenire entro 45 giorni dalla data di pubblicazione dell’Avviso, con le modalità – modello di domanda, formulari, indirizzo di posta elettronica certificata – indicate sul sito internet www.pariopportunita.gov.it
Questi alcuni dei requisiti previsti.
Quali soggetti proponenti e attuatori degli interventi, singoli o associati, sono ammessi:
• le Regioni;
• gli enti locali e territoriali;
• i Garanti ed i pubblici tutori dell’infanzia e adolescenza;
• le Asl, le Università e gli enti di ricerca;
• le persone giuridiche private che abbiano fra le proprie finalità la tutela psico-fisica del minore;
• gli enti di promozione sociale, le Onlus, le Fondazioni e Associazioni con finalità di tutela dei minori;
I progetti pilota dovranno essere in grado di coprire le varie fasi di intervento protettivo previste; nell’ambito di esse, dovrà essere sempre garantita l’attenzione al superiore interesse del minore e le azioni dovranno realizzarsi di concerto con il Tribunale per i minorenni competente.
Tra gli interventi previsti, quale contenuto dei progetti: indagine sociale, per raccogliere informazioni sull’ambiente in cui vive il minore e su eventuali elementi di rischio; presa in carico del minore e dei genitori, con il coinvolgimento di pediatri, medici di pronto soccorso, consultori; in caso di allontanamento del minore dal nucleo familiare, dovrà essere fatta la scelta più idonea per il caso specifico, tra famiglia affidataria, strutture di accoglienze, e altre; scelta delle modalità con cui gestire gli incontri del minore con i familiari, se concessi dall’Autorità giudiziaria.
I progetti proposti dovranno avere valenza territoriale intercomunale, interprovinciale o interregionale; possono avere valenza comunale solo nei casi di comuni capoluogo di provincia. Devono essere innovativi e sperimentali, ed in grado di coinvolgere quante più realtà possibili. Saranno valorizzati, infatti, i progetti ispirati al principio dell’integrazione territoriale, che prevedano specifiche forme di coordinamento, come accordi o protocolli d’intesa, tra i diversi soggetti che operano nel territorio nell’ambito della tutela dei minori vittime di abusi. I proponenti dovranno dimostrare di aver avviato azioni di concerto con le strutture socio sanitarie, giudiziarie e delle forze dell’ordine presenti nel territorio di riferimento, descrivendo queste azioni nel dettaglio nel progetto.
L’ammontare delle risorse destinate ai progetti è di euro 2.800.000,00 (a valere sui fondi nazionali assegnati alle spese per le attività di contrasto alla pedofilia). Il contributo del Dipartimento per le pari opportunità potrà essere al massimo pari all’80% del costo totale previsto per la realizzazione della proposta; i soggetti che propongono il progetto dovranno garantire un cofinanziamento almeno pari al 20%. In ogni caso, il contributo massimo per ciascun progetto non potrà superare l’importo di 120.000,00 euro.