Un po’ di galateo: la prima impressione è quella che conta

Sia nel lavoro che in società, come ci si presenta è importante. E' la percezione iniziale che determina l'imprinting vincente. Quante volte ci è capitato di non saperci comportare in una determinata situazione, creando notevole disagio. In nostro soccorso ci aiuta  l'indispensabile libro del galateo. In italiano il termine galateo definisce l'insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione: è un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale, la norma convenzionale. Bon Ton non significa soltanto sapere che i gomiti non si appoggiano sul tavolo e che il piattino del pane si trova alla nostra sinistra. Significa sapere pratico, trovarsi a proprio agio in qualsiasi ambiente sociale, riuscire ad essere disinvolti e sicuri di sé nei rapporti con gli altri. In una definizione, significa sapere cosa fare, come farlo e quando.
Diamo un piccolo sguardo ad alcune norme di galateo: Nelle presentazioni: si presenta sempre la persona più importante per prima preceduta dal titolo di maggiore rilievo (di studio o incarico professionale), la stretta di mano non avviene mai da seduti ma alzandosi in piedi e porgendo la mano destra, ed è la persona alla quale si presenta, non quella presentata, che dovrebbe porgere per prima la mano. Per l'uomo è d'obbligo alzarsi, mentre non lo è per le donne. Rivolgendosi a chi non si conosce: è d'obbligo dare del "Lei" ed è sempre la persona più anziana a decidere se le si deve dare del "Lei" oppure se dare del "Tu" all'interlocutore.
È atto di scortesia da parte dell'interlocutore più giovane chiedere all'altro di dargli del "Tu" per via della minore età. Al ristorante e nei locali: entra prima l'uomo, che tiene aperta la porta e fa passare la propria signora.
Il principio fondamentale è che l'uomo deve fare da "parafulmine" alla donna entrando per primo in un qualsiasi luogo pubblico, e controllando in tal modo anche che il luogo sia "consono". Quando il cameriere arriva per l'ordinazione, siate chiari e non fate confusione.
Non assaggiare dal piatto di altri e se lo fate assicuratevi che la persona che vi offre l'assaggio sia sinceramente disposta. In caso di problemi, chiedere del direttore o del proprietario e non lamentarsi con il cameriere. Non chiamare il cameriere e se proprio è necessario farlo con un piccolo gesto della mano. Si utilizzano prima le posate più esterne e via via quelle più interne. Terminata una portata non si lasciano ai lati del piatto a mo' di "remi", ma (parallele) nel piatto nella posizione delle "6.30" o delle "4.20" con il coltello a destra e la lama rivolta verso la forchetta. Servire le bevande alla destra dei commensali, e il cibo da sinistra. I bicchieri sono disposti dalla sinistra verso la destra del commensale: il più alto per l'acqua, medio per il vino bianco, il terzo per il vino rosso. Un eventuale quarto bicchiere serve per accompagnare il dessert. Le coppie di posate sono al massimo tre: quelle per il dolce e il dessert sono poste in orizzontale davanti ai commensali; le forchette a sinistra e i coltelli a destra del commensale, ponendo più all'esterno le coppie da utilizzare per prime. Si accompagna la donna alla propria sedia, facendola accomodare dopodiché l'uomo si va a sedere.

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