Intervista al duo musicale Eden
Un sodalizio di amore e musica lega Vincenzo (Enzo) Nocerino e Raffaella D'Antonio, i cantautori e coniugi napoletani, che animano il duo canoro "Eden", che dal 2005 ha potuto mietere diversi intensi successi e riconoscimenti. Molti i tratti in comune tra i due giovani artisti, che, oltre alla passione per il canto, condividono un itinerario biografico simile, avendo, tra l'altro, entrambi esordito bambini in ambito musicale, ed avendo entrambi vissuto esperienze di recitazione teatrale. Ultimamente, l'opera degli Eden, che valorizza la tradizione musicale napoletana ma non solo, e che si connota anche per l'impegno sociale (ad esempio, esprimendosi a favore dei diritti degli operai) sta attraversando una fase di maggiore maturazione e fioritura, espressa anche tramite la collaborazione con la storica formazione degli Stadio e, a questo proposito, la composizione di una canzone dedicata a Gaetano Curreri.
Ricciardi: “Durante l'estate di quest'anno il vostro itinerario di cantautori ha raggiunto una fase di maggiore maturazione artistica, tramite la canzone che avete scritto per Gaetano Curreri, della celebre formazione musicale degli Stadio, con cui avete quindi iniziato una fruttuosa collaborazione… Potete, così, descrivere quali siano i motivi principali che vi hanno ispirati per la composizione di questo testo? In generale, poi, ci sono particolari motivi di affinità tra la vostra musica e quella degli Stadio?”
Eden: “Abbiamo composto il pezzo in occasione del 30° anniversario della carriera artistica di Gaetano Curreri, per la stima come artista completo, carismatico. I pezzi degli Stadio sono pop rock, noi siamo cantautori pop ancora in cerca di una precisa identità in quanto anche noi adoriamo il rock e componiamo con una certa versatilità interpretativa, pezzi che vanno dall’hip hop alla dance, dal pop italiano fino al folk.”
Ricciardi: “Siete cantautori campani, cioè di una regione il cui repertorio musicale tradizionale è divenuto famoso, popolare, nel mondo, e, in un certo senso, sentito come proprio da molti, anche al di fuori dell'Italia stessa: nella vostra produzione, quindi, ha un peso particolare il retaggio delle melodie tipiche napoletane, o i vostri modelli di riferimento sono, soprattutto, al di fuori di tale contesto culturale?”
Eden: “Il fenomeno neomelodico ha portato spesso gli artisti campani all’occhio dei discografici, al creare pregiudizi infondati: che vi sia solo quel tipo di genere per noi campani e non vi sia abbastanza capacità nelle composizioni partenopee, seppure grandi cantautori siano della nostra terra.. noi siamo stati sempre influenzati da artisti italiani come gli Stadio, Pino Daniele e tutto quello che si ascolta che fa sempre bene alla creatività musicale.”
Ricciardi: “Avete avuto modo di confrontarvi da vicino con artisti affermati, esibendovi con loro: in particolare, si possono ricordare Gigi Finizio ed Ivana Spagna, ma anche altri non sono mancati: queste esperienze hanno in qualche modo influenzato, arricchito, il vostro stesso modo di rapportarvi alla vostra professione?”
Eden: “Assolutamente sì!!! Soprattutto le due aperture concerto del tour 2009 con Gatto Panceri e i consigli che ogni singolo artista affermato ci ha potuto preziosamente dare.”
Ricciardi: “Non diversamente da molti altri giovani che hanno un'attività nel mondo dello spettacolo, ciò deve essere per voi integrato da altre attività lavorative, dato che non è affatto facile vivere solo di un'attività artistico-creativa…ed, in particolare, di tali difficoltà, spesso, si risente di più nel Sud dell'Italia, date le condizione di base più difficili che altrove… A questo proposito, vi chiedo se le questioni sociali e le battaglie per affermare dei diritti abbiano avuto qualche particolare influenza nell'ispirazione per il vostro repertorio…”
Eden: “Questo periodo molto travagliato ha portato a comporre un pezzo intitolato “Operaio” in chiave hip hop che racconta la mia condizione (vincenzo), che sono cassintegrato fiat a Pomigliano da tre anni.
Ricciardi: “Avete partecipato a diverse trasmissioni televisive, in ambito locale e nazionale, ad esempio su TeleAkery, suCanale21, alla Rai (con X Factor), e così via: quali sono i ricordi più significativi legati a queste esperienze che portate con voi?”
Eden: “Sicuramente X Factor è stata un’esperienza forte e frenetica al tempo stesso. Ricordiamo vivamente i provini a Napoli molto freddi e veloci, date le migliaia di persone che speravano nelle uniche possibilità di sbocco per un cantante: i talent show. Inaspettatamente dopo tre mesi avemmo la chiamata al ripescaggio a Milano davanti alla Maionchi che ci disse: “siete bravi ma forse non ancora pronti per questo tipo di trasmissione che vi tiene sotto pressione”; non amiamo molto la tv perché tutto è molto schematico ma è un potente mezzo per ottenere visibilità per un emergente”.