‘Pierre e Jean’ apre la stagione del Teatro Civico 14
Il 1° e il 2 ottobre [rispettivamente alle ore 21.00 3 alle 19.00], apre la stagione 2011-12 del Teatro Civico 14 di Caserta con l’anteprima di PIERRE e JEAN, spettacolo prodotto da L’arte del racconto con il sostegno del Grenoble – Istituto Francese di Napoli. In scena due giovani attori napoletani, Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo, che si mettono alla prova in uno spettacolo pensato su misura per loro. Con l’adattamento di Massimiliano Palmese e la regia di Rosario Sparno, il romanzo di Guy de Maupassant (1850-1893) porta in scena una drammatica crisi familiare. Due fratelli passano con la madre le vacanze estive nella casa al mare, tra gite in barca e le visite della giovane vedova Rose, che entrambi corteggiano; ma l’imprevisto arrivo di un’eredità suscita prima vaghi dubbi e poi terribili sospetti su quello che nasconde la composta facciata del rispettabile nucleo familiare. In una veloce sequenza di scene, tra le vezzose cerimonie delle due donne e i duri scontri verbali tra fratelli, il romantico Pierre scopre di avere sogni e valori opposti a quelli di Jean, da cui viene deluso e irrimediabilmente ferito. Senza preavviso, in PIERRE e JEAN, la famiglia piccolo-borghese mostra la sua faccia peggiore, rivelandosi schiava del dio Denaro e inferno di sentimenti che in un niente possono rovesciarsi nel loro opposto: l’affetto in gelosia e l’amore in un rancore che è possibile curare solo lontano, via da tutti, in direzione del mare.
“È stato impossibile per me sottrarmi alla richiesta di due giovani attori a immaginare un testo con cui presentarsi al pubblico per la prima volta in vesti di protagonisti. In un momento di sofferenza per il teatro in Italia – e di più in una regione che registra grandi squilibri tra ciò che è pubblico (o dovrebbe esserlo) e ciò che è privato, lo stabile e l’instabile – voglio testardamente credere che sia ancora doveroso far sentire chiara e forte la voce dei giovani pur in un panorama quasi del tutto sordomuto. Per questo spettacolo completamente autoprodotto, ho immaginato quindi la storia corale di PIERRE e JEAN per soli due interpreti, che in scena vestono sia i panni maschili dei fratelli che quelli femminili della madre e di Rose: la sfida è sommare all’acuto ritratto che Guy de Maupassant fa della vorace borghesia moderna un gioco di travestimenti e di scambi, per divertire e/o allucinare, e restituire in forma di gioco teatrale un piccolo capolavoro della letteratura europea”. Massimiliano Palmese
Pierre e Jean, Madame Roland e Rose. Pierre è Rose, Jean è Madame Roland. La messa in scena di PIERRE e JEAN mi ha suggerito da subito il rito del duello, dove non hanno nessun valore le ragioni e i torti. Un duello psicologico, straziante e raffinato, dove tutto è lecito e per vincere non conta il ruolo che si riveste, ma solo la forza di resistere. La fine di questo scontro crudele avrà la funzione di dichiarare i vinti e i vincitori: unici ruoli che la società riconosce e che non sarà mai più possibile cambiare.
Rosario Sparno