Giovani Democratici di Maddaloni: “Giù le mani dal Teatro Alambra”

C'erano sere che non se ne poteva fare a meno ,sere indimenticabili di luci e scintillii, di sogni che momentaneamente diventano realtà, di interminabili attese e soddisfacenti congedi. E poi c'erano sere che l'imprecazione non era di troppo ,che il biglietto non dovevi proprio comprarlo, sere che la poltrona diventava un'insopportabile e noiosa prigione. Tuttavia era lì la casa dei sogni, l'orgoglio di un paese che non sembrava poi così provinciale, la cosa che, ingenuamente, faceva apparire Maddaloni così diversa e così speciale. "Noi almeno abbiamo un teatro!" – amavamo ripeterci nell'impeto spavaldo dell'orgoglio paesano, rispolverando quell'oramai dimenticato spirito identitario che un tempo teneva unita un'intera comunità con i suoi simboli, il suo campanile, le sue dicerie, la sua torre, le sue superstizioni, i suoi curiosi nomignoli e con il suo teatro! Ed è curioso che al posto del teatro oggi sia data la possibilità di far costruire un centro commerciale, una galleria. Il profitto che distrugge il piacere della cultura, il guadagno che primeggia sulla proficua gratuità dell'arte, il Dio denaro che rende tutti più ignoranti e felici. E non è poi tanto vero che sarà il guadagno a primeggiare! Che fine faranno i negozi del centro, costretti a ritrovarsi schiacciati da tale sleale e scellerata concorrenza? Possiamo ben dire che in questa triste storia ad avere la meglio sarà la colpevole difesa d'interessi privati e di logiche lobbistiche! Allora si potrebbe chiedere alla nostra amministrazione, a chi gestisce la nostra città nel doveroso rispetto dell'interesse comune, di provare ad acquistare l'immobile, di produrre uno sforzo economico che ha la forma e la sostanza di un grande investimento, che decida finalmente di ridare alla città il suo teatro e di renderlo comunale, con l'impegno di restituirle dignità e bellezza. Ladies and gentlemen, signore e signori: c'era una volta il "Teatro Alambra"!

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