A Maria Pia Selvaggio il Premio Olmo 2011 per la Letteratura
RAVISCANINA – Ennesimo riconoscimento per l’attività letteraria della scrittrice sannita, mentre ‘Ai Templari … il Settimo libro’ oltrepassa i confini nazionali e sbarca on-line in terra tedesca e giapponese. ‘Ai Templari … il Settimo libro’ on-line in Germania e Giappone il Premio Olmo 2011 per la Letteratura. Altri importanti riconoscimenti per Maria Pia Selvaggio. L’autrice sannita, dopo la conquista dei lettori nostrani, oltrepassa i confini nazionali approdando in terra tedesca e addirittura in Giappone, mentre il suo ultimo romanzo continua a suscitare curiosità e dibattito tra i lettori. Da qualche giorno infatti, l’opera della Selvaggio è disponibile on-line anche su www.buecher.de, www.shop.eliport.de e www.amazon.co insieme ad altri autori e fenomeni della letteratura mondiale. E mentre la sua ultima pubblicazione, dopo il riscontro registrato su territorio nazionale, si prepara a conquistare la terra tedesca e il paese del Sol Levante, il prossimo 4 dicembre l’autrice telesina ritirerà a Raviscanina, piccolo centro in provincia di Caserta, il Premio Olmo 2011, assegnatole dalla Fondazione De Sisto, detentrice del premio. Un riconoscimento prestigioso che giunge l’anno dopo la targa ‘Leggendo leggendo’ e consacra l’apprezzamento che l’autrice sannita ha ormai consolidato nella sua carriera letteraria, riconfermandosi scrittrice apprezzata per il secondo anno consecutivo in questo ulteriore e ancor più significativo premio. A consegnarglielo sarà Federico Rossi della Seconda Università di Napoli. Nato nel 2004 il Premio Olmo è giunto alla ottava edizione. Maria Pia Selvaggio dunque salirà su quel prestigioso palcoscenico che in pochi anni, e parliamo solo della letteratura, ha visto sfilare uomini di grande spessore culturale, quali Rosario Di Lello, Domenico Caiazza, Gaetano Andrisani, Antonio Malorni, Giorgia Tribuiani , Pino Aprile Aldo e il filosofo internazionale Aldo Masullo. La sua ultima pubblicazione (edita Edizione Si – gruppo Mondadori) sta suscitando davvero ampio dibattito e diffuso interesse. Il tema affrontato, la spiritualità e il carico di valori che la tematica si porta dietro, ha stimolato riflessione e dibattito soprattutto nelle università teologiche, fattore che assume ancor più significato se si pensa che la Selvaggio è una docente. In una approfondita ‘critica’, di cui riportiamo alcuni stralci, lo studente Antonio Zullo parte dal suo apprezzamento per il modo in cui è stata trattata la tematica, evidenziando come “lo stile romanzato, poetico, carico di significati e rimandi tipologico-allegorici e di metafore ha spinto la mia mente in scenari medioevali evidenti e chiari, dove le emozioni sembravano materializzarsi, e dove le parole sembravano levigare ogni sacrificio spirituale compiuto dai templari. Sia in Hugues che in Michael, le pulsioni psico-spirituali sono state dipinte con espressioni soffici alla mente, permettendo la percezione delle loro sensazioni tramite un'immedesimazione pressoché totale”. E in un passaggio più strettamente ‘tecnico’ mette in chiara luce la bellezza del punto in cui “viene descritta la ragione umana, forte e resistente a tempeste ed uragani, ma suscettibile di tremito e crollo se sfiorata con un fiore.. Questa riflessione in particolare mi ha aperto varchi di speculazione senza fine. Infatti ho paragonato questa riflessione prima alla teofania abramitica, dove si evince che Dio non si manifesta nella tempesta, ne nell'uragano, ma nel dolce zeffiro serale, a simboleggiare la Bontà e la Misericordia e la lentezza all'odio presente nell'indole di Dio. La ragione umana cede infatti il passo allo stupore ed alla fede nella Mite Bontà Divin a, più facilmente di quanto possa farlo con violenze intellettuali..” Il riscontro nei lettori testimonia la volontà primaria della casa editrice di puntare su un autrice di rara bravura, una capacità di comunicare evidenziata anche dal lettore-studente che considera “questo gioiello un'utilissima chiave per poter aprire la mente e per poter ricevere uno stimolo a riconsiderare e rivalutare l'esperienza cristiana, alla luce del lume naturale della ragione, seguendo i principi divini, e ottenendo un'idea chiara di conferma di questa rivalutazione, tramite la testimonianza e l'avallo delle esperienze di vita, e delle conseguenze che esse comportano…”. Il fermento creativo di Maria Pia Selvaggio non si ferma e mentre è già al lavoro per un secondo volume rela tivo alla tematica dei Templari, nei prossimi mesi uscirà il suo nuovo romanzo ‘La nuda proprietà del komos’.