Elisabetta Sirani
Nel seicento a Bologna, come nelle altre città, non era semplice per una donna intraprendere la carriera di pittrice e spesso le donne si limitavano a dedicarsi all’oreficeria, alla miniatura o alla ritrattistica ma per loro era iinconcepibiledivenire “pittore affermato”. Elisabetta Sirani fu la figlia di Giovanni Andrea Sirani, da cui impara le tecniche pittoriche, a sua volta insegnerà alle sue giovani allieve. A soli diciassette anni era già una professionista nella pittura e nella incisione, apre il suo studio ed inizia una lunga carriera in cui realizza, assieme alle sue allieve, più di duecento dipinti e numerose altre opere. La casa-bottega di Elisabetta Sirani, punto di incontro per Vincenza Fabbri, Veronica Franchi e Lucrezia Scarfaglia. L'unico modo per una ragazza, per dedicarsi all’ arte, era così quello di non sposarsi e di dedicare il tempo all'apprendistato. Una prerogativa, in questo caso, di giovani figlie di famiglie nobili e ricche. Oppure essere figlie di pittori che volevano un aiuto gratuito nelle loro botteghe. Più fidato di altri allievi . Non dimentichiamo lo spionaggio e la rivalità che vi era tra i vari laboratori d’arte. Nonostante che Firenze fosse considerata la patria e officina del Rinascimento, la organizzazione sociale e artistica della città era talmente definita e controllata da non poter lasciar spazio alla affermazione di eventuali pittrici. Questo spiega perché le prime donne che si affermarono nell'arte operarono a Cremona e a Bologna, in ambienti dove le scuole e le botteghe di arte si organizzarono in ben altro modo.Elisabetta fu ben presto apprezzata per il suo modo di dipingere e le Corti Reali europee acquistarono molti dei suoi quadri, venne descritta dal biografo suo contemporaneo Malavasia come 'la gemma d'Italia, il sole d'Europa'. Pupilla di Guido Reni, celeberrimo artista, amico del padre. Purtroppo morì giovane, a soli ventisette anni di ulcera perforante molto probabilmente a causa del piombo incluso nelle materie coloranti che adoperava per dipingere.Fu sepolta insieme al maestro nella Cappella del Rosario nella chiesa di San Domenico a Bologna. Si ritiene che questa donna fosse “il genio al femminile” della pittura italiana , capace di realizzare circa duecento quadri prima di morire.