Casa museo di Dante Alighieri

Il Museo della Casa di Dante si trova in una delle parti più antiche del centro storico di Firenze, in via Santa Margherita. Lo stesso Dante scrisse di essere nato all'ombra della Badia Fiorentina, sotto la parrocchia di San Martino, anche se non è certo che l'edificio sia esattamente quello dove oggi è ospitato il museo. L'attuale museo incorpora alcune case medievali, come una delle due Torri dei Giuochi. La famiglia dei Giuochi, era vicina di casa degli Alighieri e si estinse intorno al 1300. La casa degli Alighieri originale viene in genere indicata (senza però avere la certezza) come un edificio distrutto che sorgeva in piazza San Martino, accanto alla Torre della Castagna. La casa torre del museo deve il suo aspetto medievale ad un restauro del 1911 a cura dell'architetto Giusaeppe Castellucci, al termine del quale fu aperto il museo odierno. La torre presenta il tipico filaretto in pietra, ha alcuni erri a "becco di cicogna" e le caratteristiche buche pontate. Su un lato, sopra una mensoletta, è stato collocato un busto bronzeo di Dante, opera di Augusto Rivalta. Pittoresco, anche se non originale, è il piccolo pozzo sulla piazza. Su una lastra del pavimento della piazzetta antistante la casa, non lontano dalla pittoresca vera da pozzo, si trova un curioso profilo di Dante sbozzato Boccaccio racconta che la nascita di Alighieri fu preannunciata da lusinghieri auspici. La madre di Dante infatti, poco prima di darlo alla luce, ebbe una visione: sognò di trovarsi sotto un alloro altissimo, in mezzo a un vasto prato con una sorgente zampillante insieme al piccolo Dante appena partorito, e di vedere il bimbo tendere la piccola mano verso le fronde, mangiare le bacche e trasformarsi in un magnifico pavone. Poco si sa della sua infanzia; studiò presso i francescani e all’ età di nove anni conobbe Beatrice, sua musa ispiratrice e donna amata. Dante credeva che la sua famiglia discendesse dagli antichi Romani ma il parente più lontano di cui egli fa nome è il trisavolo Cacciaguida degli Elisei. Il nonno paterno, Bellincione, era un popolano, e un popolano sposò la sorella di Dante. La madre di Dante era Bella degli Abati, Bella era diminutivo di Gabriella, Abati era il nome di un'importante famiglia ghibellina. Di lei si sa poco. Dante ne tacerà sempre. Morì quando Dante aveva cinque o sei anni e il padre presto si risposò con Lapa di Chiarissimo Cialuffi. Il padre Alighiero viveva modestamente  facendo il cambiavalute. Prima di morire fece stipulare un contratto matrimoniale al figlio con Gemma Donati. La famiglia a cui Gemma apparteneva era una delle più importanti nella Firenze tardo-medievale e in seguito divenne il punto di riferimento per lo schieramento politico opposto a quello del poeta, i guelfi neri. Politicamente Dante apparteneva alla fazione dei guelfi bianchi che, pur trovandosi nella lotta per le investiture schierati col papa, contavano molte famiglie della nobiltà signorile e feudale più antica ed erano contrari ad un eccessivo aumento del potere temporale papale. A Firenze ebbe una carriera politica di discreta importanza anche se l’esatta serie dei suoi incarichi politici non è conosciuta poiché i verbali delle assemblee sono andati perduti. Sempre per motivi politici fu esiliato a Roma e morì a Ravenna nel 1321. Ancora oggi centinaia di studenti e scrittori ammirano i capolavori letterari del “Sommo Poeta” che inventò il “Dolce Stil Novo”.

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