Il degrado nelle città d’arte
“Dopo secoli di gloria, questo tempio, dalla guerra distrutto, risorge nel cuore di una Napoli antica…”…. “Laura Ti amo”. Ecco una lapide commemorativa deturpata da una scritta amorosa. Questo è solo uno dei tanti esempi di chiese, statue, palazzi, lapidi, fontane che testimoniano la storia e la cultura ma non vengono risparmiati dai vandali.
Monumenti sfregiati o deturpati con punteruoli, spray, vernici.
Come più volte ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali esistono pene contro chi imbratta i muri ma evidentemente ciò non basta. Occorre maggiore sensibilità, rispetto e senso civico da parte di tutti.
L’anno scorso è nata la “Carta del decoro e della cura della città”. Forse non tutti ne sono a conoscenza; si tratta di un patto sancito tra le maggiori città d’ arte italiane per combattere una battaglia contro le azioni di turisti e vandali che rischiano di deturpare il patrimonio artistico e culturale. Le prime a partecipare sono state Roma, Firenze, Napoli, Milano, Venezia, Piombino, La Spezia. L’ idea della “Carta” nasce con l’ obiettivo di informare i cittadini sul lavoro che l’ amministrazione svolge a favore della qualità urbana. Contiene principi, norme, consigli sul tema del decoro della città ma è anche lo strumento attraverso cui i cittadini possono contribuire a rendere più bella e vivibile la città.
Un “Bene Culturale” è detto tale se tra i requisiti include pregio e rarità. Per questo molte fotografie dei turisti sono “abbellite” dai cassonetti per i rifiuti in bella mostra accanto a fontane? Locandine abusive, veicoli abbandonati, affissioni di manifesti, scritte vandaliche, abbandono dei rifiuti,danni all’ arredo urbano… tutto ciò contribuisce a dare una bella immagine delle città d’ arte?