Incendio alla Ilside di Bellona: disastro ambientale
L’aria è irrespirabile. Il fumo denso e tossico, alto più di 30 metri, generato dal rogo di migliaia di ecoballe presenti nella Ilside, si sta espandendo nei cieli di Bellona e delle zone limitrofe. Seconda notte di fiamme al sito di gestione e trattamento dei rifiuti situato in località Ferrazzano, sulla S.S. 264 Km 30.740. L’incendio, divampato alle 3.30 circa nella notte del 17 aprile, è ancora in fase di spegnimento e si ipotizza l’origine dolosa. La diossina sprigionata sta inquinando aria, terreno e acque, destando forti preoccupazioni per l’incolumità dei residenti e provocando gravi danni alle coltivazioni a causa delle polveri presenti nel fumo che stanno ricadendo nelle campagne vicine all’azienda. A tal proposito è stata emanata un’ordinanza che vieta il pascolo e le coltivazioni. L’incendio, che ha richiesto anche l’intervento dei mezzi Canadair, durerà ancora per qualche giorno, nonostante l’intenso lavoro dei vigili del fuoco, all’opera dalla scorsa notte, coordinati dal comandante provinciale Mario Falbo, insieme alla Polizia Forestale, in collaborazione con i carabinieri della stazione Vitulazio e della Polizia municipale di Bellona. L’area, di proprietà dell’imprenditore Michele Della Gatta e gestita dal gruppo “Iacorossi”, è sotto sequestro ed è sottoposta alle indagini degli inquirenti che dovranno far luce sulla vicenda.