Educare alla legalità per combattere il disagio giovanile
Una bellissima manifestazione sulla legalità è stata promossa dall’IAC di Camigliano il 22 marzo e ha avuto per tema “Educare alla legalità per combattere il disagio giovanile”. Dopo i saluti della dirigente scolastica Rosaria Picozzi, sono intervenuti nell’ordine Antonio DI SIENA-Comandante Stazione Carabinieri Pignataro M., Vincenzo CENNAME-Sindaco di Camigliano, don Roberto COMUNE-Teologo, Antonio DEL MONACO-Psicologo, don Luigi MEROLA-Presidente Fondazione “’A voce d’’e creature”, Vincenzo SORIANO-Attore. Tutti i relatori hanno convenuto che la legalità significa condivisioni di valori da contrapporre ai disvalori della criminalità organizzata. “Educarci per educare” è stato il leitmotiv, il sentimento comune che si è voluto comunicare ai ragazzi, ai genitori, e a tutti gli educatori delle comunità scolastiche. Molto atteso era l’intervento di don Luigi Merola, il quale si è rivolto ai partecipanti usando un registro linguistico molto informale per fare arrivare in maniera più diretta, immediata, il suo messaggio. Partendo dai valori evangelici, don Merola ha spiegato perché siamo noi a essere poco evangelici nel momento in cui pretendiamo un impegno contro la camorra da parte delle forze dell’ordine, come anche da parte delle istituzioni, quando invece noi stessi come comunità in senso lato dovremmo vincere la paura e collaborare con le stesse istituzioni. A chi gli chiede se ha paura, don Merola risponde sovente di aver fatto una scelta di testimoniare il Vangelo e quindi gli procura quasi un senso di fastidio essere etichettato quale prete anti-camorra. Nel prosieguo don Merola ha invitato i giovani a leggere per affermare la cultura della legalità contro l’anti-cultura della criminalità organizzata. Bravi i giovani ragazzi dell’IAC di Camigliano, i quali con i loro canti hanno contribuito a creare un’atmosfera ideale per comunicare i valori della legalità. In particolare, molto apprezzata è stata la performance dei ragazzi nell’interpretare il brano di Fabrizio Moro “Pensa”.