Abbate giura… ed è festa

Venerdì 18 maggio Filippo Abbate ha prestato giuramento nella sala “Martiri di Bellona” davanti a centinaia di persone ansiose di vedere il loro beniamino indossare la fascia tricolore. Sono stati momenti davvero emozionanti. Un discorso toccante, quello del neo sindaco, che ha suscitato momenti di autentico trasporto specialmente quando ha voluto sottolineare che pronunciare la formula del giuramento a lui non bastava, che  si doveva aggiungere il suo fermo e convinto credo a parole che potrebbero sembrare fredde, formali, ma che, invece, racchiudono il significato profondo del concetto di democrazia. Abbate ha così definito il momento del giuramento: “Il primo atto di orgogliosa sottomissione alla legge fondamentale che regola l’ordinamento della nostra Repubblica”.
Che ci creda davvero noi ne siamo convinti. Finanche il capogruppo di opposizione, avv. Pietro Romano, si è dichiarato soddisfatto e contento delle parole e degli atteggiamenti del sindaco. E poi la gente. Ovazioni a più non posso. Lacrime di commozione e di gioia, applausi scroscianti e ripetuti, hanno ben dato il significato di quanto Bellona aspettava un sindaco in cui credere. Già il meraviglioso risultato elettorale, che in una campagna spesso cruenta, a volte crudele, un significato forte di quanto poteva essere benvoluto Abbate, lo ha dimostrato, ma c’è da annotare quello che è successo dopo. Del giuramento abbiamo appena accennato. Ma non è solo questo. Praticamente, dal termine dello spoglio del sette maggio, Abbate è costantemente inseguito da manifestazioni di affetto e da messaggi di fiducia che stanno a significare un senso di piena e incondizionata stima.
La maggiore forza, infatti, è stata individuata nella sua personalità. Uno che si definisce e dimostra di essere orgoglioso di essere umile. Uno che disdegna  le disuguaglianze, specialmente quelle fatte di posizioni economiche o di differenze di rango. Tutto questo ha giocato a favore di Filippo Abbate e … scusate se è poco! C’è, poi, il valore aggiunto che ha sancito lo strepitoso successo. La sua lista. Una squadra di persone risultate immuni da attacchi spesso anche ignobili. Persone che hanno acquisito notorietà a Bellona per la loro disponibilità verso la gente, per l’entusiasmo e la convinzione di poter dire, un giorno non lontano, ce l’abbiamo fatta.
Insomma, una bella realtà, una città che sembra essersi ritrovata sotto l’egida della speranza credibile. E già questo è un importante traguardo.
Abbiamo parlato del primo consiglio comunale. Ma poi c’è stata la festa. Ovviamente all’altezza dei fatti che fin qui abbiamo detto. Impossibile azzardare il numero degli intervenuti. Di certo andavano contati con numeri a quattro cifre. Musica, balli, karaoke, bottari (made in Bellona). E poi leccornie, vino e birra, pasticcini, torte e spumante a quintali. Che dire dell’organizzazione? Perfetta, ma è solo un eufemismo. Una cinquantina di persone sono state impegnate fin dalle prime ore del mattino. Hanno allestito uno scenario quasi surreale. Decine di metri di gazebo per la distribuzione, numerosi tavoli, banchi per il consumo veloce e, tanto per cambiare, un servizio d’alta professionalità e brillante efficienza.
E c’era Filippo Abbate che, al momento di tagliare la torta, ha iniziato a dire qualcosa. E’ riuscito solo a pronunciare un grazie a tutti, poi si è bloccato, tanta era l’emozione, è riuscito solo a  dire non ho parole. D’altronde, come si fa a non essere d’accordo?

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