Aggressione senegalesi, lavavetri violenti ed armati, la gente ha paura
Nella tarda serata di venerdì, Kane Mbaye (senegalese di 20 anni, residente a San Nicola La Strada) veniva ferito gravemente con un’arma da taglio alla base dell'emitorace sinistro e ad entrambe le regioni scapolari, da Diop Mamadou Lamine (anch'egli senegalese, 22 anni, residente a San Nicola La Strada). L'arrestato veniva tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Cv. Il ferito, operato d'urgenza, si trova ora in prognosi riservata. Entrambi gli extracomunitari, come accertato dai militari delle Forze dell’ordine svolgevano la loro attività di “lavavetri”. L’accoltellamento la dice lunga sull’indice di pericolosità dei lavavetri lungo il Viale Carlo III^. Cosa si aspetta per intervenire ? Che ci scappi il morto, magari italiano perché se muore un extracomunitario ai nostri non gliene può fregar di meno. Si tratta, e non temiamo in alcun modo di essere smentiti, di personaggi violenti, facili all’ira, e, come accertato, muniti di coltelli a serramanico che sono pronti a sfoderare ed a servirsene. Che sia contro uno di loro o contro un povero disgraziato di automobilista costretto a fermarsi al semaforo, poco importa. La gravità del gesto è inconcepibile, ma per i nostri politicanti (non usiamo la parola Politica perché è tutt’altra cosa ben più nobile) non importa nulla ed anche le forze dell’ordine (ridotti al lumicino per i famosi taglia al bilancio) possono ben poca cosa se rapportiamo il loro intervento rispetto al numero dei delitti che debbono fronteggiare quotidianamente. Preparare una retata e metterla in pratica richiede tempo, un gran numero di agenti e denaro e, molto spesso, poi, una volta tratti in arresto, questi signori, re della strada, invasori delle terre italiche (come nei secoli scorsi anche noi abbiamo fatto) trovano sempre un giudice che dice che vanno rimessi in libertà ed il cerchio non si chiude mai. È come il cane che si morde la coda. A San Nicola La Strada ci sono ben due Ordinanze sindacali che vietano il “mestiere dei lavavetri” ed il “meretricio” (insomma, fare le prostitute) lungo le strade cittadine e quale è stato il risultato ? Nulla, zero, nein. Per togliere di mezzo i lavavetri (per le prostitute ci vuole altro) basterebbe far costruire le rotatorie. Il Presidente dell’Amministrazione provinciale di Caserta, On. Domenico Zinzi, fece proclami “urbi et orbi”, annunciando che sarebbero presto diventate una realtà. Purtroppo, fra le buone intenzioni ed il fare è passato troppo tempo ed i lavavetri sono ancora i “padroni del Viale Carlo III^” ed i nostri automobilisti hanno una paura del diavolo a fermarsi agli incroci. Come abbiamo più volte preannunziato, prima di fare qualcosa (ma poi tutto torna come prima) ci deve scappare il morto e questa volta ci siamo andati molto vicini.