L’ultimo applauso ad un caro amico

Nella chiesa Madre di Bellona si è svolto, alla presenza dei familiari e di tanti amici, il rito funebre in memoria di Luigi Pinto, un concittadino che si distinse nell’arte del bel canto e dello sport. Erano trascorsi alcuni mesi dalla fine del II Conflitto Mondiale e lungo le strade di Bellona si notavano cumuli di macerie originate dai bombardamenti degli aerei Alleati e dalle mine predisposte dalle truppe naziste in ritirata. Piazza Umberto I e Piazza IV novembre erano le più devastate. Nelle ore della sera, un gruppo di bellonesi, per dimenticare gli orrori della guerra, si intratteneva in Piazza IV novembre nello spazio rimasto libero dalle macerie e alcuni amici si dilettavano a cantare accompagnati dal suono di una chitarra. Fra coloro che si esibivano, Luigi Pinto colpì l’attenzione dei presenti per il nitido timbro della sua voce e per le spensierate stornellate. Da quel momento, per il giovane bellonese iniziò una carriera canora che lo spinse a partecipare, nel 1950, ad una gara di canto denominata “L’Anfiteatro d’oro”che si svolse a S. Maria C. V., classificandosi secondo. Per perfezionare ed arricchire le conoscenze vocali, Luigino seguì le lezioni di canto del violinista capuano Aldo Acunzo e, al termine, fece parte dell’orchestra Tripolino di S. Maria C.V. e di un complesso composto da amici bellonesi. Durante gli anni della sua fortunata carriera condivise successi con rinomati artisti della nostra provincia :Alfonso Viscardi, Ciro Porpora, Vittorio Tognarelli, Rita Fiore ed Alba Guida.

Alla passione per il canto,.accomunava anche quella per il gioco del calcio. La sua abilità nel dribblare l’avversario e la correttezza di gioco gli fecero guadagnare l’appellativo di “Campione”.

Durante il servizio militare fece parte della squadra di calcio delle Truppe Corazzate di Caserta e, nel 1954, con una squadra composta da calciatori bellonesi (Umberto Sorrentino, Luca ed Umberto Fusco) e vitulatini (i tre fratelli Iannone e Pietro Lagnese), partecipò ad un incontro di calcio per l’inaugurazione del nuovo stadio di Pietramelara.

A causa di un male improvviso, Luigino restò per molti anni in casa amorevolmente assistito da due amici extracomunitari e da suo nipote Vincenzo che, quotidianamente, gli era vicino pronto a soddisfare ogni sua richiesta. Nei giorni ricordevoli non mancavano gli amici (Franco Falco, Giuseppe Vinciguerra, Massimo Salerno Franco Graziano, Peppino Altieri, Domenico Valeriani e suo zio Franco) e, nel periodo delle festività, ritornava dalla Svizzera sua figlia Pina con suo marito Franco. E Luigino, circondato da tanto affetto, si illuminava di una incommensurabile gioia.

Il succedersi del tempo, non cancellerà dai cuori di tutti coloro che gli vollero bene il ricordo di un padre, di uno zio e di un amico. In un angolo recondito del cuore, serberemo il ricordo della sua giovialità, del suo luminoso sorriso, ed i motivi delle canzoni classiche napoletane che egli interpretava con ammirevole maestria.

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