Incomprensibile indifferenza per la Reggia di Caserta
L’abbandono in cui versa la Reggia di Caserta, ha suscitato notevole risentimento in un gruppo di cittadini bellonesi poiché sono legati da un consolidato affetto per il maestoso edificio borbonico, visitato ogni anno da turisti provenienti da tutto il mondo. E’ utile sapere che, quando il re Carlo III di Borbone ordinò a Luigi Vanvitelli la costruzione della spettacolare Reggia, il noto architetto, dopo lunghe ricerche, decise di utilizzare il travertino delle cave ubicate alla periferia est di Bellona, già utilizzato da Domenico Fontana per la costruzione del palazzo Reale di Napoli. La Reggia fu l’orgoglio dei regnanti Borboni che vi si recavano per trascorrere, in serenità, il periodo primaverile ed estivo. Circondata da un fitto bosco ricco di selvaggina, era il luogo preferito dai cacciatori della nobiltà napoletana che, insieme ai regnanti, facevano a gara nel riempire i loro carnieri e poi gustare la cacciagione alla brace, seduti all’ombra delle secolari piante che adornano il parco. Dopo la caduta dei Borboni e dei Savoia che se ne appropriarono, la Reggia fu aperta al pubblico per far sì che tutti ammirassero le meraviglie in essa custodite. Con il passare degli anni, anche la Reggia di Caserta ebbi momenti di abbandono e, come tante altre opere,ancora una volta è finita nel dimenticatoio. Una vergogna che schiaffeggia la storia dell’Arte Italiana apprezzata in tutto il mondo, ma trascurata dagli italiani. A tale proposito, un cultore del bello, il sacerdote Don Francesco Addelio così si espresse:” Tutto ciò accade perché la nostra Italia è ricca di opere d’Arte che gli addetti ai lavori trascurano invece di salvaguardarle!”. Meritevole fu l’iniziativa di un magnate americano il quale, quando seppe che in Inghilterra un antico ponte, su cui erano transitate le legioni di Giulio Cesare, versava in condizioni disastrose, lo fece demolire e ne trasportò le parti negli Stati Uniti dove tuttora è visitato da centinaia di curiosi. Auguriamoci che anche per la Reggia Vanvitelliana ci sia un mecenate il quale, senza smantellarla, si adoperi per riportarla allo splendore di un tempo, restituendola all’Italia, ai visitatori del mondo e a tutti coloro che amano “le cose belle del nostro “Bel paese” che non merita simili oltraggi.