Un grande musicista dimenticato
Fin dalla giovane età, Salvatore Natale coltivò l’amore per la musica ed il clarinetto fu lo strumento musicale di cui era affascinato tanto che, durante le annuali festività patronali, se ne stava in disparte ad ascoltare i Concerti Musicali che, in Piazza Riccardo, eseguivano musica classica. Salvatore nacque in una famiglia di umili origini, dove l’unico impegno era il lavoro dei campi condotto con sacrifici dai genitori. Iniziò lo studio della musica frequentando le lezioni del Maestro bellonese Raffaele Pancaro e, al termine del corso, fece parte del Concerto musicale “Puccini”. Da alunno esterno, sostenne gli esami di ammissione al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli e, dopo sette anni di approfonditi studi, conseguì, con ottimi voti, il diploma in clarinetto. Per sostenersi agli studi ed alleviare le spese familiari, fece parte di un complesso di musica leggera composto da 5 elementi ed una cantante, Bianca Scialdone, vincitrice di un concorso per voci nuove svoltosi a Napoli nel Teatro Mediterraneo. Superata un’audizione presso il Teatro Massimo di Palermo, fu assunto come primo clarinetto nell’orchestra e, dopo alcuni anni, con lo stesso incarico, passò al Teatro di S. Carlo di Napoli. Ormai il giovane musicista vitulatino aveva raggiunto il successo sempre agognato che si coronò con l’assunzione nella Filarmonica di Berlino diretta dal grande Riccardo Muti. Dopo lunghi anni di affermazioni nei più famosi Teatri del mondo, Salvatore Natale ottenne la cattedra di Professore di clarinetto presso il Conservatorio S: Pietro a Majella di Napoli. Molti sono, oggi, i clarinettisti che possono affermare di essere stati suoi alunni e molti sono coloro che lo ricordano per la sua squisita bontà, la disponibilità e la profonda conoscenza della musica. Legato da profondo affetto verso il suo paese nativo, negli ultimi anni lo incontravamo in Piazza Riccardo circondato da tanti amici con i quali si intratteneva molto volentieri. Un antico adagio dice:” le cose belle hanno breve durata” e inaspettatamente Salvatore lasciò questa vita, gli amici ed i suoi cari nella più profonda costernazione. Unico neo è la dimenticanza da parte di coloro che si sono succeduti alla guida amministrativa di Vitulazio: oltre allo scienziato Gian Giuseppe Scialdone, è finito nel dimenticatoio anche un grande musicista che, anche egli, con la sua Arte, ha onorato il paese nativo. La sola iniziativa meritevole per ricordare il Prof. Salvatore Natale fu presa dal pittore Michele Ciccarelli che, durante la Fiera Fest di Vitulazio, offrì alla signora Natale ed alle figlie una targa ricordo per i meriti artistici conseguiti dal caro marito ed affettuoso genitore. Agli attuali amministratori va un nostro modesto suggerimento: intitolare al Prof. Natale qualcosa che lo ricordi alle future generazioni perché, come scrisse Ugo Foscolo:” A egregie cose l’animo accendono l’urne dei forti!”.