Il sud non ha voce… che fare?
Nel pieno dell'estate appena trascorsa una parte consistente del poliedrico mondo del meridionalismo rinascente, ha
tentato di mettere al timone di una costituenda formazione politica del Sud, colui che è unanimemente ritenuto il miglior raccontatore di cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Pino Aprile, dopo neanche troppo lunga riflessione ed auto-notificandosi un ultimatum, ha infine voluto incontrare i firmatari dell'appello. Presente il sindaco Michele Emiliano, lo scorso 8 settembre, la sala consiliare del comune di Bari ribolliva del mondo associazionistico ed intellettuale di quel Fuoco del Sud che da troppo si dibatte tra la cronaca delle sue storie censurate ed il conforme pregiudizio dei media nazionali. Qualcuno (pochi in verità) ha arricciato il naso, deluso dall'apprendere che lo scrittore non ha intenzione di fare politica; in tanti invece (anche non presenti all'evento) sono molto soddisfatti all'annuncio della fondazione di un quotidiano nazionale con il cuore a Sud che, c'è da giurarci, sarà una spina nel fianco in un panorama editoriale quasi tutto settentrionale o comunque influenzato dal potere della proprietà e dalle linee di potere che fanno capo al Nord. Non un leader politico quindi, ma se "politica" è in fondo dire le cose per poi farle, si capisce che il nuovo giornale sarà un formidabile strumento che concretizzerà un substrato culturale condiviso, indispensabile a qualsiasi avventura partitica. Da oggi in poi Pino Aprile (foto) si dedicherà a questo, a rintuzzare parola per parola, convinto che "… le idee preconcette, penalizzanti, ai danni del Sud, siano figlie di informazioni sbagliate: dai quelle giuste agli onesti e le loro idee cambieranno. Non mi interessa, come ho più volte detto, sconfiggere un nemico, ma convincerlo delle mie buone ragioni, averlo al mio fianco, a sostenerle insieme a me". Il tempo corrente ci dice che le tante voci, piccole e sparse del Sud vanno a saldarsi alla crescita di una generazione fiera, perché maggiormente consapevole riguardo molte verità del nostro passato; altresì si combina con la ricchezza di una consistente compagine di intellettuali, forgiatisi in anni di studi ed eroica divulgazione. Una concomitanza di fattori rara, pertanto preziosa ed entusiasmante per persone ordinarie che fa(ra)nno cose straordinarie.
In bocca al lupo Pino, di cuore.
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