Anziani in pellegrinaggio

Il Direttivo del Circolo “Il Pensionato” ha organizzato il tradizionale pellegrinaggio a Pietrelcina per visitare i luoghi dove

visse l’indimenticabile Frate Francescano San Pio, al secolo Francesco Forgione. Sono partiti di buon mattino a bordo di un lussuoso pullman gran turismo e, dopo tre ore, sono giunti nel suggestivo paese che diede i natali a Padre Pio. Appena giunti a Pietrelcina, i pensionati bellonesi si sono recati nella chiesa dove S. Pio ricevette il Sacramento del Battesimo e, da fanciullo, la prima Comunione. Da qui hanno raggiunto la casa natale del Santo: una casa di campagna dall’aspetto misero, ma che comunicava ai visitatori la sensazione di una vita trascorsa nella semplicità, nel lavoro dei campi e nel rispetto dei più sani principi religiosi. Un misero letto, alcune vecchie sedie, una madia, un poggio presso il focolare, alcuni tegami, una falce arrugginita e un vecchio paio di scarponi sono gli oggetti lasciati dalla famiglia Forgione. Suggestiva la stanza dove il giovane Francesco trascorreva le sue giornate: uno spazio angusto con il letto, un tavolo, alcune sedie malridotte, un libro di preghiere, un paio di scarpe ed alcuni indumenti. Da Pietrelcina  il gruppo bellonese si trasferiva a Castelpetroso (Isernia) per visitare il maestoso Santuario dell’Addolorata realizzato con pietra locale lavorata da esperti scalpellini molisani e toscani. Il Santuario è sito alle falde del monte Patalecchia e sorge sul luogo dove, il 22/3/1888 apparve la Vergine Addolorata  a due contadinelle, Fabiana Cicchino e Serafina Valentino. Nel novembre del 1888 si recò in pellegrinaggio, sul luogo dell’apparizione, il conte Augusto Carlo Acquaderni con suo figlio malato di tubercolosi; il piccolo bevve acqua sorgiva che sgorgava da una vicina fonte e, dopo alcune ore, avvertì un senso di benessere. Era guarito dal male che lo tormentava!  Il conte incaricò l’ingegnere Francesco Gualardi  per la progettazione del Santuario che fu inaugurato il 28/9/1890. La sorgente miracolosa, tuttora attiva, fu inglobata in un tabernacolo con la scritta: ”Maria, fonte dell’amore”. Il Santuario è visitato, ogni giorno, da migliaia di pellegrini che ne ammirano la bellezza architettonica, somigliante al Duomo di Milano e ricca di preziosi marmi, rosoni e pinnacoli che svettano nel cielo.                        

 

 

 


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