Passa la mozione De Filippo: chi nasce in Italia è italiano
Anche il Comune di San Marco sosterrà la campagna “Chi Nasce in Italia è Italiano” lanciata dal
Partito Democratico. Una battaglia portata avanti e vinta dai consiglieri del Partito Democratico nell’ultimo consiglio comunale. Sull’o.d.g. presentato dal Democratico Giuseppe De Filippo, infatti, la maggioranza si è astenuta dopo aver chiesto senza ottenerlo che l’o.d.g. fosse modificato. Con l’astensione, però, i voti del Pd e di Sel sono bastati a far passare la mozione. “E’ una battaglia di civiltà” – ha commentato il consigliere De Filippo – “che il mio partito sta portando avanti da tempo e che, come gruppo consiliare, assieme a Sel abbiamo deciso di portare anche a San Marco Evangelista”. “Forse non tutti sanno” – aveva spiegato De Filippo illustrando l’ordine del giorno – “che oggi un milione di ragazze e ragazzi, che sono nati in Italia e che in Italia vivono, vanno a scuola, o lavorano, devono attendere il diciottesimo anno per ottenere la cittadinanza. Il Partito Democratico nazionale, come ha recentemente ribadito anche il nostro segretario nazionale Pierluigi Bersani, sta sostenendo una riforma legislativa affinché venga riconosciuta invece la cittadinanza a chiunque nasca in Italia. Come ho già detto, il principio che stiamo portando avanti, anche con questo ordine del giorno, è che “Chi nasce in Italia è Italiano. Ancora una volta, quindi, il PD si intesta una battaglia di civiltà e la sta conducendo in tutti i Comuni d’Italia”. L’ordine del giorno approvato impegna il Comune “ad attivare tutti gli atti e procedure necessarie a sostegno del riconoscimento della cittadinanza italiana per Ius Soli ai figli nati in Italia da entrambi genitori stranieri regolarmente residenti e ai ragazzi arrivati in Italia adolescenti, figli di cittadini non italiani regolarmente residenti, che abbiano qui compiuto un ciclo scolastico” e impegna il presidente del Consiglio comunale “a trasmettere ai Presidenti di Camera e Senato e ai Capigruppo dei Partiti politici presenti in Parlamento la delibera”.