11 scodellatrici per la refezione, una per ciascuna degli 11 consiglieri di maggioranza

Il ritardo nella partenza della refezione scolastica, secondo l’assessore Clemente, è dovuto al fatto che i bidelli

non sono più disponibili a distribuire le vaschette del pranzo. Per questo motivo, la ditta Marziale Cousine ha dovuto assumere 11 persone per provvedere alla defezione del personale comunale. Ma, secondo quanto asserisce la consigliera del Partito Democratico, Lucia Annunziata, “…l’operazione scodellatrici” sia l’ennesimo tentativo del Sindaco di ricompattare la maggioranza è che i consiglieri di maggioranza sono esattamente 11”. Questa stranezza sottolineata dalla Annunziata fa sottendere che le scodellatrici siano state assunte su indicazione degli undici consiglieri. Ma, la refezione scolastica, nel suo insieme, non piace al PD e, in particolare alla Annunziata. “Nei giorni scorsi” – ha detto l’esponente democratica – “la Giunta ha deliberato in merito al servizio di refezione per le scuole dell’infanzia e per le sezioni a tempo pieno delle scuole primarie relativamente all’anno scolastico 2012/2013. A tal proposito, l’amministrazione ha deliberato di: “Concedere il contributo pasti ai soli alunni residenti della scuola dell’infanzia e primaria; stabilire che per l’anno scolastico 2012/2013 il ticket per il singolo pasto a carico dell’utenza è di 2 euro e il restante a carico del Comune (1.54 euro); stabilire, inoltre, che l’alunno non residente dovrà pagare l’intera somma del pasto che risulta essere di 3.54 euro; prevedere sull’apposito capitolo del prossimo bilancio 2013 la somma necessaria per far fronte alla quota a carico dell’Amministrazione conoscendo che la platea scolastica è di circa 720 alunni giornalieri; incaricare il responsabile del settore a tutti i successivi atti di gestione”. La prima considerazione, unanime da parte di tutti i cittadini è” – sottolinea Lucia Annunziata – “non importa l’aumento, …. purché si cominci!”. Analizziamo, però nel profondo la situazione: lo screening effettuato sulla platea scolastica ha rivelato che circa 95 alunni non sono residenti nel comune di San Nicola, per cui l’Amministrazione non può far fronte alla spesa per la fornitura giornaliera di un numero così elevato di pasti. Il pagamento dell’intero importo” – sottolinea – “porterà ogni mese nelle casse comunali un contributo aggiuntivo (rispetto allo scorso anno ) di circa 3.800 euro. I restanti 620 alunni residenti con i loro 50 centesimi giornalieri (10 euro mensili in più rispetto allo scorso anno) verseranno un contributo aggiuntivo di 6.200 euro. Operazione da grandi esperti di economia se tutto ciò servisse a migliorare il servizio, a contribuire alle spese di manutenzione degli istituti, a comprare suppellettili e materiale didattico…. Invece” – secondo la consigliera del PD – “i 10.000 euro serviranno per pagare lo stipendio di 11 scodellatrici, addette a servire e sparecchiare i tavoli delle mense scolastiche. Operazione che fino allo scorso anno era effettuato dai collaboratori scolastici a fronte di una spesa di gran lunga inferiore. Tutto ciò accade in concomitanza dell’approvazione del riequilibrio di bilancio” – ha aggiunto – “che sarebbe dovuta avvenire lunedì prossimo 22 ottobre, ma che “per motivi tecnici” è stato rinviato al 6 novembre. La stranezza che più da adito a far pensare che  “l’operazione scodellatrici” sia l’ennesimo tentativo del Sindaco di ricompattare la maggioranza” – è l’affondo di Lucia Annunziata – “è che i consiglieri di maggioranza sono esattamente 11. Un altro mistero, quando ripartirà il servizio di refezione? Gli uffici competenti del Comune assicurano che lunedì 22 ottobre i bambini potranno consumare il pasto a scuola, solo che nessuno ha ancora avvisato né le docenti né le famiglie, per la consueta riunione che precede il giorno di inizio della refezione. Inoltre, la Nicholas Green ha fatto richiesta di banchi e sedie per l’allestimento del refettorio…. Sarà tutto pronto per lunedì? Ancora una volta” – ha concluso Lucia Annunziata – “questa amministrazione dimostra approssimazione e superficialità nelle questioni che riguardano le esigenze della città, preoccupandosi esclusivamente di ricompattare i delicati equilibri che li reggono ancora in piedi”.

 

 


 

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