Gian Giuseppe Scialdone, un cittadino da ricordare

Sono trascorsi otto anni dal giorno in cui ritornarono a Vitulazio le ceneri dello scienziato aerospaziale Gian Giuseppe Scialdone. Era il 24 ottobre 2004 e suo figlio, dott. Anthony, riportò al paese nativo i resti mortali realizzando l’ultimo desiderio del caro genitore. Gian Giuseppe Scialdone era deceduto il 28 ottobre 2003 negli Stati Uniti dove, presso il Centro Aerospaziale della NASA, contribuì alla realizzazione di diversi voli nello spazio fra cui la spedizione dell’Apollo 12 e dello Shuttle che, nel luglio 1969, portarono gli astronauti americani sulla luna. Una incredibile conquista dello spazio che fece scalpore in tutto il mondo il cui merito va anche allo scienziato vitulatino. Il pomeriggio del 24 ottobre 2004, organizzato dall’Associazione Dea Sport Onlus di Bellona, in Piazza Riccardo II di Vitulazio, una moltitudine di residenti, alla presenza di Autorità civili, militari e religiose, rese omaggio ai resti del grande cittadino che, dopo la S. Benedizione nella Chiesa Madre da parte del parroco Don Pietro Lagnese, erano condotti al cimitero per riposare, nella cappella di famiglia, accanto ai cari genitori. Lo accompagnarono le sorelle Bianca, Elisa, Suor Vittoria, il fratello Generale Armando con suo figlio Antonello ed il figlio Anthony e consorte giunti dagli Stati Uniti. Seguivano tanti conoscenti ed amici che con Gian Giuseppe vissero la spensieratezza e la gioia dell’età più bella. Sono trascorsi circa dieci anni dalla dipartita dello scienziato e la promessa degli Amministratori vitulatini di dedicargli una strada è tuttora irrealizzata. L’inspiegabile succedersi delle continue promesse ha dimostrato insensibilità e indifferenza verso un cittadino che, con il suo impegno scientifico, ha reso onore all’Italia ed al suo paese nativo. Si spera che, prima dello scadere del loro mandato amministrativo, gli attuali governanti vitulatini, guidati dal Sindaco dott. Achille Cuccari, realizzino ciò che fu deliberato dall’Amministrazione dell’allora Sindaco Luigi Romano: dedicare una strada ad un degno figlio di Vitulazio. E’ questo un compito a cui non bisogna astenersi poiché un paese civile e progredito ha il dovere di onorare, senza alcuna remora, i suoi figli migliori tramandandone la memoria ai posteri.          

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