La città piange Padre Bartolomeo Avagliano, già parroco di Visciano

Calvi Risorta piange per la scomparsa di un santo. Ci ha lasciati Padre Bartolomeo Avagliano, Passionista, già parroco di Visciano e fondatore del santuario "Piccola Lourdes". E' stato nel convento dei padri Passionisti di Calvi Risorta per almeno quarant'anni, dedicando tutta la sua
vita ai giovani, agli anziani, agli ammalati. Fino alla fine dei suoi giorni. Padre Bartolomeo, fondatore della Piccola Lourdes di Visciano, il 19 ottobre scorso aveva compiuto 93 anni. Giovanni (questo era il suo nome) era nato a Bacoli il 19 ottobre 1919. Dopo essere diventato Passionista a 18 anni, emettendo la professione religiosa a Pontecorvo (Fr) il 15 novembre 1938, fu ordinato sacerdote a Roma il 16 luglio 1944 adempiendo al suo ministero sacerdotale per ben 68 anni. Solo nel 2008, dopo trent'anni di apostolato, aveva lasciato il suo ufficio di parroco di Visciano ma è sempre stato nel cuore dei caleni, perchè le sue giornate le trascorreva praticamente in parrocchia, dal primo mattino alla sera, vicino alle sofferenze degli ammalati e alle preoccupazioni dei giovani. Tutti lo ricordano mentre attraversava a piedi il paese o si spostava in bicicletta dal convento in parrocchia. Era considerato il simbolo della Scuola Apostolica Passionista di Calvi Risorta dov' è stato docente, vice-direttore e Superiore del Seminario. Negli anni 60-80 come Direttore, aveva curato la formazione di migliaia di ragazzi. Uomo di cultura, sempre aggiornato sulla vita della chiesa e sui cambiamenti della società, è stato un punto di riferimento spirituale per laici, suore, sacerdoti e vescovi. Ha dato tanto al paese: dopo il bel santuario e i campi da tennis, donò alla comunità anche la sua casa canonica, destinandola ad attività sociali. Una grande struttura di due piani, con grandi saloni e numerose stanze, di proprietà della parrocchia, da lui rimessa a nuovo e trasformata in oratorio "Piccola Lourdes", sede Caritas, centro sportivo e salone conferenze con biblioteca. Solo qualche anno fa l'edificio era occupato dai macchinari di una fabbrica per confezioni; poi sono iniziati i lavori di ristrutturazione ai solai, alle strutture portanti e agli intonaci ed è nato un Centro Servizi. Aveva individuato i servizi secondo le necessità sociali del paese: al piano terra, un salone di almeno 70 mq, adibito a oratorio, (con tavoli da ping-pong e bigliardino). Qui incontrava i giovani del paese divisi in gruppi di attività: cultura, sport, teatro, giornalino. Vicino, vi sono le sale occupate dal gruppo Caritas dove aveva posto un grande quadro di S. Teresa del Bambino Gesù. Al primo piano della struttura, invece, c'è un salone per le conferenze, grande 130 mq; luminosissimo, con 12 finestroni, quattro balconi e sei medaglioni raffiguranti angeli e Madonne con Bambino del pittore Ciccarelli di Sparanise. Qui, oltre ai tavoli e a 130 sedie per convegni aveva allestito anche una biblioteca per i giovani. Ora che se n'è andato, ha rimasto nei
caleni un senso di vuoto, di mancanza. Padre Bartolomeo è rimasto impresso nella loro mente per la sua dolcezza, la sua serenità, la sua grande pazienza. Nonostante i dolori, nonostante le sue difficoltà di leggere, scrivere, muoversi e perfino di sentire, aveva sempre una parola buona per
tutti: per i confratelli, per i malati, per i tanti amici e per i giovani che erano affascinati da questo padre straordinario. Una sensazione di vuoto è ritornata in paese ora che ci ha lasciati. Padre Bartolomeo era un padre passionista schivo, che non amava essere ringraziato. Oggi però la comunità calena deve farlo, perché se n'è andato soffrendo in silenzio fino alla
fine. Come un santo.

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