Un antico villaggio occupato da spietati nemici
L’antico villaggio di Bellona subì, in passato, le angherie di spietati e crudeli invasori, primi fra tutti Annibale e Cesare Borgia che, a capo dei loro eserciti, per sete di potere, occuparono e distrussero molte città italiane. Annibale, ancora oggi, è considerato uno fra i più abili ed astuti condottieri di tutti i tempi. Affrontava i pericoli con incredibile audacia, sopportava con indifferenza il caldo ed il freddo e, dopo le imprese, dormiva disteso a terra su di un mantello. Da piccolo visse, con suo padre Amilcare, negli accampamenti temprandosi alla vita dura vita del soldato. Per tener fede al giuramento fatto al suo genitore (distruggere il dominio di Roma), Annibale, con un agguerrito esercito, partì da Cartagine diretto in Italia. Dopo cruente battaglie e numerose vittorie sui Romani, attraversò la gola montagnosa detta Merculone, attraversò una mulattiera (oggi via L. Sturzo) e raggiunse il villaggio di Bellona dove i suoi soldati compirono razzie e violenze. Era l’anno 216
a. C. quando i Cartaginesi si accamparono sulla collina di Sicopoli (presso Triflisco) per raggiungere, in seguito, la pianura alle falde del Monte Tifata, nei pressi di S. Angelo in Formis.
Da qui entrarono nella città di Capua Antica (S.Maria C.V.) che accolse Annibale come alleato.
I soldati ogni sera si recavano nella ricca città che possedeva due grandi fori, numerosi templi, teatri e stabilimenti termali e a Bellona per gustare la cucina locale e bere ottimo vino. Stanchi di tante battaglie, i Cartaginesi restarono a Capua vari mesi dedicandosi allo svago più sfrenato da cui originarono i famosi “ozi di Capua”. Sembra che lo stesso Annibale gradisse la sosta infatti, a Capua, ebbe un’amante che lo rese padre di una bimba chiamata Imilde.
A questa vicenda, dopo lunghi anni, ne seguì un’altra ancora più tragica: il Duca Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI , avrebbe voluto sposare, nel Duomo della Capua di oggi, la figlia del Re Alfonso D’Aragona ma, a causa del rifiuto, il Borgia dalle scale della chiesa di S. Eligio in Piazza dei Giudici ordinò che la città fosse distrutta e gli abitanti uccisi. Era il 25 Luglio 1505, un tragico giorno ricordato come “Il Sacco di Capua”. Ed anche questa volta la furia omicida colpì il villaggio di Bellona, dove le masnade del Borgia commisero rapine e violenze di ogni genere sulla popolazione inerme.