Cestisticamente Parlando

Puntata ricca di ospiti quella di ‘Cestisticamente Parlando’ andata in onda ieri, martedì 22 gennaio, sulle frequenze di Radio Prima Rete – 95,00 FM – . Sono intervenuti ai microfoni del settimanale approfondimento condotto ogni martedì da Paolo Carli, Sante Roperto e Francesco Gazzillo, il coach dell’Upea Capo d’Orlando Gianmarco Pozzecco, il tecnico della Juvecaserta Pino Sacripanti e l’head coach della Vanoli Cremona Luigi Gresta.
Dopo il successo in quel di Scafati e la conferenza stampa che ormai impazza su internet da giorni, è risalito agli onori della cronaca uno dei personaggi più accattivanti del panorama cestistico italiano che non perde l’occasione per dire la sua sullo stato di salute della palla a spicchi nostrana: «Da quando ho iniziato la mia esperienza di allenatore – ammette Pozzecco – sono più ottimista rispetto a prima, perché lavorandoci ti rendi conto di quanto entusiasmo e passione ci sia in giro per l’Italia. Se è vero che la pallacanestro non vive il suo momento migliore, il suo seguito di pubblico e di appassionati ce l’ha sempre ed è forte. Altro elemento che ritengo positivo è l’arrivo di Petrucci che crede fermamente che i giocatori italiani siano un patrimonio da salvaguardare: è importante che il nuovo corso della pallacanestro italiana riparta dal fascino e dalle potenzialità degli italiani. Lo dimostra il fatto che a Caserta sono i nomi di Gentile e Esposito in passato, oggi di Maresca e Mordente a rimanere nella memoria e nel cuore dei tifosi».
A chi ti ispiri di più per il tuo sistema di gioco? E chi ti somiglia come giocatore? «Non voglio commettere l’errore di snaturare i miei ragazzi o intromettermi nella loro vita privata chiedendogli con quale ragazza o fidanzata siano stati – continua l’ex playmaker di Fortitudo e Varese – detto questo, sicuramente Sacchetti e Recalcati sono tra gli allenatori a cui faccio più riferimento. Sono cioè convinto dell’importanza della difesa e che tutto nasca da lì. Io sono stato un giocatore scomodo da allenare, un personaggio stravagante di non facile gestione e oggi un personaggio di questo tipo non sarebbe accettato dal sistema; oggi combatto questa filosofia perché penso che un gruppo sia l’esaltazione delle individualità e perché in un gruppo convivono elementi assolutamente diversi, per cui non si possono dare regole uguali per tutti». La personalità e la simpatia che hanno fatto amare Pozzecco gli consentono oggi di parlare senza troppi fronzoli, nel perfetto stile che aveva da giocatore. Su Sacripanti: «uno dei pochi allenatori che veramente mi ha cercato e voluto in una sua squadra» . Ed è proprio il tecnico della Juvecaserta ad anticipare i temi più importanti della prossima sfida in calendario contro Cremona: «Peccato per la sconfitta di domenica, dove abbiamo subito le maggiori energie di Milano, ma ora dobbiamo pensare alla prossima sfida salvezza. Sono convinto che qualche energia fisica e mentale venga meno col passare dei mesi – continua Sacripanti – ma per la tipologia di squadra che abbiamo sono fondamentali le condizioni di tutti e di essere al completo, oggi abbiamo Akindele ancora fermo ai box e Mordente con la febbre. Cremona? Campo e avversario molto impegnativi, ci aspettano ancora 14 partite e se stiamo bene e riusciamo ad allenarci le cose potrebbero migliorare, se invece non riusciamo a lavorare certo tutto diventa più difficile».
Umore ed ambiente diverso invece in Lombardia dove con tre vittorie nelle ultime cinque gare e l’ottimo innesto di Brian Chase, la Vanoli sembra essersi risollevata dalle sabbie mobili del fondo classifica. «Veniamo da due ottime prestazioni e due vittorie in trasferta molto importanti – sottolinea coach Gresta – anche se manca qualche elemento importante per la squadra (Luca Vitali è per noi un leader fuori e dentro al campo), affronteremo Caserta in modo positivo». Possono bastare 3-4 vittorie per evitare la retrocessione e quale giocatore è la sorpresa del torneo? «Ci sono ancora tante partite – conclude Gresta – ma certo oltre quota 20 hai quasi la certezza matematica. Tra i giocatori stranieri di questa lega A che ho notato di più sicuramente direi Taylor di Reggio Emilia, uno che può davvero ambire ad un top club europeo.
Tra i giocatori italiani invece mi sta sorprendendo Stefano Gentile: da riserva è diventato un protagonista e credo che domenica potrebbe metterci in grosse difficoltà».
 

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post