Il Ministero da ZERO al sito internet del comune
Casagiove – L’informatizzazione avanzata serve a ridurre le barriere tra cittadini e pubblica amministrazione, rende trasparente l’attività di amministratori e funzionari, permette un controllo dal basso indispensabile per contrastare le degenerazioni che nell’intero Paese si stanno rivelando vergognose e insieme tragiche per la dignità dell’Italia e per le tasche dei cittadini onesti. In tal senso, il Ministero per la Pubblica Amministrazione e la semplificazione ha realizzato un monitoraggio dei siti web delle amministrazioni pubbliche e, dunque, anche dei Comuni. Il Comune di Casagiove è messo assai male. Su 43 parametri presi in considerazione, solo due appaiono pienamente soddisfatti, altri 4 sono sintatticamente corretti, ma non lo sono nella sostanza; gli altri 37 parametri sono tutti contraddistinti dal bollino rosso e la faccina afflitta, inesistenti. Gli unici bollini verdi riguardano i bandi di concorso, forse perché c’è il link, anche se, all’interno, di concorsi, di questi tempi, non c’è ne è ombra, e quello che contiene le retribuzioni dei dirigenti, i currucula e la produttività da presenza del personale. Tra i bollini rossi ci sono mancanze gravi: quali lo sportello del cittadino, il piano ed i risultati delle performance, i procedimenti, l’organizzazione degli uffici, le scadenze dei procedimenti, la caselle e-mail certificate, servizi e carte dei servizi, curricula e stipendi amministratori, imputazione costi, albi beneficiati di provvidenze economiche, servizi forniti in rete, buone prassi e tanto ancora. Purtroppo, questa condizione non è frutto di dimenticanze che attengono alla pubblicazione delle notizie e dei dati richiesti. In realtà, impera una concezione decrepita del rapporti tra amministrazione e cittadini, non a caso molti dei dati di cui si richiede la pubblicazione, a Casagiove non esistono, perché non raccolti e non elaborati e neanche monitorati, sussistono estrema difficoltà e resistenti incrostazioni alla comunicazione in tempo reale ai cittadini. In questo contesto come sarebbe possibile pubblicare dati sulla qualità dei servizi, sulla soddisfazione del cittadino, sui diritti fondamentali ad esso riconosciuti e che si dovrebbero leggere dalle carte dei servizi che, qui, non esistono ? Oggi l’arretratezza di una città si misura, anche, sulla incapacità a mettere a disposizione dei cittadini le informazioni essenziali per non essere tiranneggiati dalle burocrazie, per non sprecare tempo e risorse, per poter esercitare un sacrosanto diritto di controllo.