S. Messa in suffragio di una indimenticabile concittadina

Nella chiesa Madre, alla presenza di tanti parenti ed amici, il parroco Don Antonio Iodice ha celebrato una S. Messa in suffragio dell’indimenticabile concittadina Pina D’Agostino che la scorsa settimana lasciò questa vita e nella costernazione tutti coloro che le volevano un mondo di bene. Di lei ricorderemo sempre la giovialità e quel tratto di signorilità che la distinguevano. Fin dalla giovane età, la sua presenza allietava le serate quando, durante le festività ricordevoli, si ballava a casa di amici. Era lei ad organizzare il ballo della quadriglia o quello con i pegni a cui tutti partecipavano sperando di non incappare in difficili pegni da riscattare. Trasferitasi a Milano, presso sua fratello Raffaele, dopo alcuni anni convolò a nozze con il giovane Renato Mazzocchi e la loro unione fu allietata dall’arrivo del piccolo Massimiliano che rese felici ancor di più i novelli sposi. Ma la giovane bellonese non aveva dimenticato il suo paese nativo, infatti ritornava per trascorrere con i familiari un periodo di vacanze o rivivere i giorni delle festività patronali. Ed in quei giorni si risvegliava in lei il desiderio di fare “i quattro salti in famiglia” in compagnia degli amici del tempo lontano. Sembrava che il trascorrere degli anni avesse subìto una sosta: i volti di tutti non mostravano i segni del tempo, ma la gioia e il piacere di vivere illudendosi di non aver mai lasciato l’età più bella. Terminate le vacanze, Pina ed il suo Renato ripartivano per Milano; serbavano nel cuore le ore felici trascorse a Bellona e promettevano di farvi ritorno per le prossime festività. Raggiunta l’età della pensione “i due milanesi”, come li chiamavano gli amici, decisero di stabilirsi a Bellona. Per Pina quel ritorno fu il colmo della felicità: era di nuovo con i suoi cari e, insieme al suo Renato, percorreva con gioia le strade della sua città natale intrattenendosi, in piacevole colloquio, con  tante amiche ed amici che furono quelli dell’età più bella. Ma un crudele destino era in agguato: un male che non perdona, dopo alcuni mesi, tolse a Pina la gioia di vivere lasciando tutti nel più profondo sconforto. Ora a tutti non resta che serbare nel cuore il caro ricordo di una moglie, di una madre affettuosa e l’indimenticabile sorriso di una cordiale e gioviale amica.  

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