Redditometro: misuratore della capacità di spesa
Erroneamente, il terrore del neo-nato Redditometro ha portato buona parte delle persone alla convinzione (più che sbagliata!) che per difendersi dal fisco sia necessario tenere scontrini e fatture. In realtà, il Redditometro non é alla ricerca di conferme circa i pagamenti effettuati. Al contrario, serve a verificare ( e misurare!) che le spese di ogni individuo siano coerenti rispetto al reddito che il soggetto dichiara in sede di "denuncia dei redditi". I beni interessati dal redditometro possono essere divisi in sette aree. In primis, tutto ciò che riguarda l'abitazione: utenze, arredamenti, collaboratori domestici, mutui, ristrutturazioni. In secondo luogo, vengono ritenuti rilevanti i mezzi di trasporto (di proprietà o a noleggio) fra cui automobili, barche e simili. Seguono le polizze di Assicurazione, le Attività Ricreative o di cura della persona (abbonamenti in palestra, a club sportivi, soggiorni in centri estetici, viaggi), gli investimenti immobiliari e netti e quelle che vengono definite "altre spese significative" fra cui gli oggetti d'arte, i gioielli, gli animali domestici e gli assegni al coniuge. Qualunque soggetto titolare di uno di questi beni, potrà essere chiamato a giustificare la spesa effettuata, qual'ora il suo reddito sia ritenuto insufficiente a coprire i costi, in base a quanto sostenuto, tenendo conto di statistiche, nucleo famigliare e posizione geografica. Il cittadino non deve quindi conservare scontrini e ricevute, ma deve adoperarsi per dimostrare di non aver evaso le tasse con rendite extra da quelle ufficializzate. Se effettivamente alcuni beni fossero stati acquistati attraverso l'ausilio di un terzo (genitore, amico) sarebbe formalmente corretto lasciare una traccia documentale e conservare copie di bonifici e assegni. E' il contribuente ad avere l'onere della prova. Il redditometro non fa altro che segnalare un'anomalia. D'altronde non sarebbe spiegabile un soggetto con reddito di diecimila euro annui, che possiede un automobile da ventimila euro e un mutuo aperto con rate da seicento euro al mese. I presupposti del Redditometro sono ideali per combattere la grande evasione fiscale. Basta pensare che in Italia ogni anno mancano oltre 120 miliardi di euro all'agenzia delle Entrate. La vera speranza è che a farne le spese non sia però solo il contribuente più piccolo costretto al "nero" per sopravvivere.