Ultimo lancio per Agostino Sasso, “ragazzo della Folgore”
Agostino Sasso, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, era l’ultimo reduce della battaglia di El Alamein. E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi e di quanti ebbero la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo per le sue alte virtù morali. Lascia un vuoto incolmabile anche tra i soci della sezione paracadutisti A.N.P.d’I “Gambaudo-Polverino di Caserta, di cui rivestiva la carica di Presidente Onorario. Il Presidente dei paracadutisti casertani, Michele Franzese, appresa la funesta notizia, ha disposto che il prossimo corso allievi paracadutisti venga intitolato alla M.B.V.M. Agostino Sasso Ragazzo della Folgore. I paracadutisti casertani lo salutano per l’ultima volta, come quando varcava la soglia della Sezione nelle occasioni più significative, alle quali era sempre presente, al triplice grido: “Parà, Folgore – parà, Folgore – parà, Folgore”.
Al rito funebre lo hanno salutato nell’ultimo viaggio, tra i numerosissimi presenti, anche i fraterni amici della sezione. Non potevano mancare, con il labaro associativo, all’ultimo lancio del Folgorino Agostino Sasso.
Nato a Pietrastornina, in provincia di Avellino, classe 1920, dalla fanteria transitò nella nascente specialità dei paracadutisti ed ottenne la qualifica di parà nel 1941 dopo un severo corso presso la Regia Scuola di Tarquinia autentica e gloriosa fucina del paracadutismo italiano. Raccontava ai soci della Sezione del severo addestramento pre-lancistico, fatto di estenuanti marce, manovre a fuoco e addestramento ai lanci. Alcuni di questi avvennero alla presenza di S.A.R. il Principe di Piemonte Umberto di Savoia. Fu inquadrato nel 2° battaglione 6^ Compagnia “Grifi” del 1° reggimento mobilitato paracadutisti “Folgore”. Con questo glorioso reparto partecipò alla campagna in Africa Settentrionale durante la seconda Guerra Mondiale. Nella notte dal 23 al 24 ottobre 1942 combatté valorosamente nell’epica battaglia di El Alamein. Cadde gravemente ferito nel generoso tentativo di incendiare un carro armato che con i suoi cingoli, ad ogni passaggio, distruggeva il caposaldo e tentava di stritolare gli uomini in esso trincerati. Per l’eroico comportamento dimostrato in questa circostanza, ottenne la Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Mitragliere già distintosi per coraggio nel corso di aspro combattimento contro nemico preponderante, ferito in varie parti del corpo, rifiutava di recarsi al posto di medicazione e continuava a sparare finché non veniva sopraffatto”. (El Munassib, Africa Settentrionale, 24 ottobre 1942).Catturato dagli inglesi, fu rinchiuso nel 308° P.O.W.Camp. in Egitto e trattenuto fino al gennaio del 1946. Nel dopoguerra ritornò alle armi quale Agente di Custodia presso la casa di cura e detenzione di Aversa, fino al pensionamento con il grado di Brigadiere.
Ad Agostino Sasso, oltre alla Medaglia di Bronzo al Valor Militare, furono conferite la Medaglia per il periodo bellico 1940/43, una Croce al Merito di Guerra, la Medaglia d’Argento per Anzianità di Servizio nel Corpo degli Agenti di Custodia. Con Decreto Presidenziale del 2 giugno 2006, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli conferì l’ambita onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.
Alcuni scrittori, nei loro best seller: “I Grifi” di Sisto Bodriti, “Uomini della Folgore a El Alamein” di Raffaele Doronzo, “Nel Vivo della Battaglia” di Renato Migliavacca, “Ritorno a El Alamein” di Battista Giovanni Trovero, e non ultima la rivista “Folgore” hanno pubblicato di Agostino Sasso, ragazzo della Folgore, la foto che lo ritrae insieme ad altri commilitoni. Hanno parlato di Agostino Sasso, combattente indomito, coraggioso uomo delle montagne Irpine, eroe indimenticabile di El Alamein.