Un eroe di El Alamein

L’undici marzo c.a. è scomparso ad Aversa Agostino Sasso, paracadutista dell’eroica Divisione Folgore, reduce della cruenta battaglia di El Alamein. La notizia ha suscitato tra i bellonesi il ricordo di un loro concittadino, Vincenzo De Blasio, anche egli della Divisione Folgore, anche egli eroe di El Alamein. Dopo il corso di paracadutista frequentato a Tarquinia, fu assegnato alla Folgore e partì per l’Africa Settentrionale. Quando si chiedevano ragguagli a riguardo, Vincenzo, dopo un attimo di silenzio, iniziava a raccontare quei tristi giorni in cui, come egli affermava, “Non si aveva neppure il tempo di raccomandarsi al Signore. La battaglia durò 12 giorni (23 ottobre 1943/4 novembre 1943) durante i quali morirono 25.000 soldati, 45.000 feriti e 30.000 prigionieri. E in quell’inferno di fuoco si sentivano i lamenti e le urla dei feriti che imploravano aiuto”.  Vincenzo tergeva le lacrime e continuava :”Ad El Alamein si scontrarono 300.000 giovani di tante nazioni. Molti sono rimasti laggiù accolti nei cimiteri tuttora custoditi. Noi della Divisione Folgore affrontavamo i carri armati inglesi lanciando bombe a mano e molti persero la vita travolti dagli automezzi. Mancava l’acqua ed il cibo. Mangiavamo gallette e molti erano colpiti dalla dissenteria , una terribile infezione intestinale. Nel Sacrario italiano di El Alamein riposano 4.800 soldati e su di un marmo si legge:”Mancò la fortuna, non il valore!”. Molti furono gli atti di eroismo dei paracadutisti della Folgore e, fra essi, 17 furono decorati con la medaglia d’Oro al Valor Militare. Vincenzo De Blasio trascorse 4 anni di prigionia nel campo inglese di Bassora in Irak e ritornò in Italia nel 1946 denutrito e sofferente. Ricordando quel triste periodo affermava: ”Noi sopravvissuti auspichiamo che mai più ci sia una guerra e che gli uomini difendano sempre la Pace, un bene inestimabile!”. De Blasio morì nel 2004 e nel 2008 il Ministero della Difesa gli conferì la Medaglia commemorativa relativa all’anno 1942. Il Generale Antonio De Vita, in occasione della cerimonia commemorativa dei 54 Martiri di Bellona, la consegnò alla signora Filomena Cutillo, vedova del De Blasio.

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