Eveline 19 anni è nata e cresciuta in Italia ma non è cittadina italiana!
(Valentina, operatrice “Nero e non solo”) – Sto preparando l’elenco delle pratiche da controllare all’Ufficio Cittadinanza della Prefettura di Caserta, quando squilla il telefono: “Pronto, Valentina? Sono James, ti ricordi di me?” “Certo. Ciao James! Come stai?” mi dice “Bene. Volevo dirti che ieri ho ricevuto una telefonata dalla Prefettura e mi hanno detto che il decreto per la concessione della cittadinanza è pronto, è vero?”, controllo sul nostro database e gli rispondo “James sei sicuro? Io ho verificato poco tempo fa e sebbene i pareri degli organi competenti fossero positivi non era stato ancora nominato il funzionario del Ministero per il controllo finale. Comunque andrò a verificare oggi direttamente in Prefettura, ti chiamo appena torno in associazione”.
Come di consueto mi reco all’Ufficio Cittadinanza della Prefettura e tra le altre pratiche verifico lo stato di quella di Emmanuel e l’impiegato mi comunica che il decreto di concessione è pronto!.
Sono felice e allo stesso tempo sorpresa non so darmi una spiegazione: i tempi di attesa normalmente sono molto più lunghi. James presto sarà cittadino italiano!. Velocemente mi incammino verso l’associazione ansiosa di confermargli la bella notizia.
Ho conosciuto James nel 2011, mi chiese di controllare la sua domanda di cittadinanza, quella di sua moglie e di preparare la documentazione da consegnare in Prefettura per la cittadinanza di Eveline, sua figlia. Era la seconda volta che presentava la domanda per lei poiché il Comune non aveva accettato, per un cavillo burocratico, la richiesta fatta al compimento del 18esimo anno di età pur essendo nata e cresciuta in Italia. Quando divenne padre James non aveva il permesso di soggiorno ed ebbe paura di consegnare al Comune il certificato di nascita dell’ospedale.
In questi due anni un susseguirsi di telefonate ed incontri che si concludevano sempre con: “Bisogna aspettare James, devi avere pazienza”. Solo a febbraio di quest’anno quando, dopo periodiche richieste e la mia insistenza per conoscere l’esito dell’istanza, mi comunicarono “Finalmente sono arrivati i pareri degli organi competenti e sono favorevoli, ma ora c’è da aspettare la nomina del funzionario istruttore, … sa bene Dottoressa che non è possibile nessun sollecito poiché non sono ancora trascorsi 3 anni dalla presentazione della domanda”.
…”Ciao James. E’ proprio vero, il tuo decreto è pronto! Ci vediamo mercoledì in Prefettura per la firma”.
La felicità per James fa correre i miei pensieri alla figlia ed alla moglie ed inizio con entusiasmo a pensare cosa potrei fare per accelerare i tempi. Poi di colpo mi assale un sentimento di sconforto e rabbia.
La realtà mi ha insegnato che c’è solo da aspettare.
Sono tanti anni che mi occupo delle pratiche di acquisizione di cittadinanza, di preparare e controllare documenti, di verificare le domande in Prefettura ma ancora non riesco ad abituarmi ed a comprendere…
Come può lo Stato Italiano metterci tanto tempo per dare una risposta ad una famiglia straniera che da oltre 10 anni soggiorna regolarmente in Italia?
Cosa e quanto tempo deve aspettare ancora Eveline per essere cittadina italiana? E’ nata in Italia! Ha frequentato tutte le scuole in Italia. Vive da sempre in Italia! E’ già italiana!