Camigliano: dalle origini ad oggi
In una vallata circondata da colline è ubicato il Comune di Camigliano il cui territorio è sovrastato dal monte Maggiore, dagli antichi detto Mons Trebulanus perché all’altro versante era localizzata “Trebula” (oggi Treglia) nota per le sue acque termali. I primi abitanti di Camigliano furono i Sanniti. Il clima è salubre ed i campi sono ricchi di oliveti, vigneti e pescheti. Nel I secolo a. C. il territorio fu occupato dalle truppe Romane e Camigliano di venne una colonia. Diverse sono le origini del nome Camigliano: la più credibile è riportata nel Lexicon Latinitatis ( Lessico della Latinità) alla pagina 325 dove si legge:” Camulus è il nome del dio Marte presso i Sanniti e, aggiunto all’aggettivo Camulianus, dava origine al nome Camulus Camulianus cioè Marte Camuliano. Nel parlare comune il passaggio da Camuliano a Camigliano non appare inverosimile. Accertato ciò si può affermare che Camigliano faceva parte della cosiddetta zona dei templi che comprendeva: Giano con il tempio al dio Giano, Pantuliano con il tempio al dio Pan, Vitulazio con il tempio alla dea Vitula, Bellona con il tempio alla dea Bellona, S. Angelo in Formis con il tempio a Diana Tifatina e Casagiove con il tempio a Giove, padre degli dei. Fin dal I secolo d.C. la salubrità del luogo fece sì che Camigliano diventasse zona residenziale frequentata dai patrizi Romani che vi costruirono numerose ville per il periodo estivo. Nell’anno 900 il conte Adenolfo consolidò il suo domino fondando il Principato Longobardo Capuano diviso in quattro parti e una di esse comprendeva Bellona, Vitulazio, Camigliano e Treglia. La fondazione dell’attuale Camigliano si può stabilire nel periodo medievale ( secolo XII) da cui è originata la topografia di oggi. Nell’anno 1140 molte famiglie del circondario capuano, a causa delle violenze dei soldati normanni, si rifugiarono nei paesi viciniori e fu così che cinque famiglie giunsero a Camigliano dove costruirono le loro case dando origine ai “Casali”che fecero di Camigliano uno dei Casali di Capua. Le cinque famiglie erano: Rocco, Parisi, Varacchi, Rotoli e Falchi che in seguito diedero i nomi alle strade del Casale. Fra i palazzi nobiliari ricordiamo quello ubicato in Via Varacchi di proprietà dei baroni Ferramosca-Leognani la cui figlia Costanza, nipote di Ettore Fieramosca, nel 1559 sposò il conte Cristofaro Albamonte-Siciliano. La cappella gentilizia incorporata nel palazzo fu costruita dai conti Albamonte il 9/3/1696 e dedicata a Maria SS del Rosario. Alla confluenza con le vie S. Simeone, Rocco e Via chiesa, sorge la maestosa chiesa Madre costruita nel 1500 e dedicata al patrono S. Simeone profeta. In via Rotoli è la chiesetta di S. Francesco d’Assisi e accanto ad essa, fino al 1980, sorgeva il Monastero ed un Educandato per giovani donne. Al termine di Via Cortegrande è la chiesetta di S. Maria delle grotte costruita nei pressi di una grotta dove fu rinvenuta una immagine della S. Vergine. Nel rione Falchi è ubicata la chiesa di S. Nicola fatta costruire dalla nobildonna Caterina Falchi per facilitare alle persone anziane colà residenti la frequenza alle funzioni religiose.
Personaggi storici: Francesco Antonio Leonardo vescovo di Bisceglie (Bari), Nicola Del Vecchio Canonico del Duomo di Capua e docente di teologia fu vescovo di Conversano e di Teano.
Carmine Rocco Arcivescovo addetto alla segreteria di stato di Papa Paolo VI, Nunzio apostolico in Francia, in Argentina (1947) e nelle isole Filippine (1970). Padre Armando Messuri, quinto figlio dei coniugi Simeone e Letizia Miele, nacque il 14/7/1902 e lasciò questa vita l’8 giugno 1944 all’età di 42 anni. A Marino (Lazio)dove fu Cappellano è stato creato un centro a lui dedicato e Camigliano lo ricorda con una via a lui intitolata.