La spietata vendetta di Cesare Borgia

Con una triplice scarica di potenti archibugi medievali, disposti lungo il fossato est delle antiche fortificazioni che cingono la città, si è conclusa la 512° commemorazione del “Sacco di Capua” che tanti lutti e tanto sangue seminò lungo le strade il 24 luglio 1501.
E’ l’anno 1497 e nel duomo di Capua, alla presenza di Cesare Borgia, è incoronato Re di Napoli Federico D’Aragona. Il perfido Borgia sognava per sé quella corona e aspirava alla figlia del Re, la principessa Carlotta. A causa del rifiuto del Re, d’accordo con suo padre il papa Bonifacio VIII, Cesare preparò la sua spietata vendetta. Allestì un esercito e si alleò con la Francia che inviò un esercito comandato da Bernardo D’Aubigny e Ludovico di Francia. Capua fu accerchiata dalle truppe del Borgia mentre Fabrizio Colonna con un suo esercito, si apprestava a difendere la città.
I capuani resistevano agli assalti dei nemici e Cesare preparò un perfido inganno: negoziò la pace, depose le armi e Capua lasciò entrare le truppe nemiche credendole amiche. Giunto in Piazza dei Giudici, il Borgia, dai gradini della chiesa di S. Eligio, alzò il suo bastone di comando: era il segnale della strage! Per tre giorni le soldataglie del Borgia e quelle francesi commisero ogni atrocità: si accanirono contro gli inermi, contro i deboli, aggredirono e violentarono le suore nei conventi e i sacerdoti che celebravano la S. Messa; incendiarono la città e i cadaveri si ammucchiavano lungo le vie mentre i saccheggiatori, stanchi, sedevano accanto alle loro vittime. Per sfuggire alla violenza , 12 suore del monastero di SS. Maria, si gettarono nel Volturno; la tredicesima, suor Giovanna Della Vigna si buttò nel pozzo del convento di S. Benedetto, mentre la nobildonna Laura Antignano, inseguita dai francesi, si lanciò nel Volturno. La città fu depredata di ogni bellezza, furono arse le case, bambini schiacciati a pedate sotto gli occhi delle madri imploranti. Quaranta giovani donne furono condotte nel castello Normanno per soddisfare la sfrenata libidine del Borgia assetato di vendetta, mentre Piazza dei Giudici si macchiava sempre più del sangue delle vittime. Nel luogo dove iniziò la riscossa, tra Capua e S. Angelo in Formis, fu costruita la cappella della Morte ed una lapide ricorda il triste giorno in cui persero la vita 5000 capuani. La furia del Borgia terminò quando vide la città distrutta e saccheggiata. In rispetto di una antica tradizione, ogni anno, nel giorno della commemorazione, le campane di tutte le chiese capuane diffondono nell’aria i tristi rintocchi della morte. Un impietoso eccidio voluto da Cesare Borgia che i posteri scolpirono, a sua vergogna, sul marmo fissato sull’ingresso della chiesa della Santella e su quello della Cappella della Morte.

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