Ridotto in cenere l’ultimo polmone verde della zona
Nelle prime ore del pomeriggio, (erano circa le ore 13,30) i cittadini che abitano alle pendici della collina in località Breccelle hanno segnalato al comando dei vigili urbani di Sparanise un principio di incendio che con il passare delle ore è divampato ed ha investito anche il monte Petrimone fino a lambire il monte Marzio. La scena che si è presentata agli occhi degli operatori era desolante ed avvilente: in poche ore le fiamme altissime hanno ridotto in cenere migliaia di metri quadri di macchia mediterranea ed hanno carbonizzato l’ultimo polmone verde del territorio comunale dove dimoravano pini ed arbusti secolari. Le fiamme non hanno risparmiato neanche diverse decine di campi e vigne coltivate arrecando notevoli danni alla produzione di ortaggi e vino. Insomma: un disastro senza precedenti che solo l’ignoranza e la barbarie di chi non ha rispetto per la natura e quindi per sé stesso poteva causare.
Il comandante dei caschi bianchi Giovanni Fusco si è immediatamente recato sul posto e, di concerto con il sindaco Sorvillo, ha allertato i vigili del fuoco, il corpo Forestale dello Stato ed i volontari della VAB. Vista la pericolosità dell’incendio, appiccato in un’area nelle cui vicinanze insistono diverse decine di nuclei abitativi, è stato chiesto anche l’intervento dell’elicottero del servizio regionale antincendio della Regione Campania che intorno alle ore 16,00 ha iniziato le operazioni si spegnimento scaricando diverse decine di metri cubi di acqua raccolti in una vasca della vicina Calvi Risorta. Sul posto, a lottare storicamente contro le fiamme, coordinati dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dai vigili urbani c’erano anche i volontari della VAB che con due camionette ed armati di coraggio e spirito di sacrificio hanno cercato con gli esigui mezzi a disposizione di domare le fiamme che intanto, con la complicità di un forte vento, si sono estese anche in cima alla collina del popoloso rione Pezza. Qualche minuto più tardi è arrivata anche un’autobotte ed del personale del servizio regionale antincendio della Regione Campania.
“L’aspetto che fa più rabbia – ha spiegato il comandante Fusco – sta nel fatto che noi ed i volontari della VAB, siamo quotidianamente impegnati con operazioni di pattugliamento e controllo del territorio collinare, ma evidentemente, questi criminali hanno approfittato del forte vento per distruggere l’ultimo polmone verde del nostro territorio. Stiamo comunque già indagando per scoprire i responsabili ed assicurarli alla giustizia, magari con la collaborazione di qualche nostro concittadino che ha visto o notato comportamenti strani”.
Particolarmente deluso il sindaco Sorvillo, che giunto sul posto ha detto: “E’ l’ennesimo atto miserrimo e di inciviltà estrema, compiuto da chi evidentemente non ama il territorio in cui vive e perciò fa di tutto per distruggerlo. Non riesco a darmi spiegazioni diverse perché qualsiasi essere umano normale con un minimo di intelletto farebbe per la natura esattamente l’opposto o, quanto meno, non si sognerebbe neanche lontanamente, considerata l’importanza degli alberi per la vita in generale, di appiccare un incendio”.