karima Angiolina Campanelli: “Lettera a Berlusconi”
Lettera a Berlusconi e ai suoi sostenitori e complici, PDL PD and Company, lettera a un ricattatore che pensa impunemente di tenere in pugno una nazione e un intero popolo: “L'essere prigionieri di un uomo, è cosa troppo odiosa e irragionevole da doversi sopportare, è un esilio senza possibilità di condono”.
Lascio che lei povero vizioso indocile vecchio Berlusconi, e quelli come lei, i cui degradanti e ignobili desideri, che sarebbero giustificati solo dai puri istinti delle bestie, appellino se stessi coi titoli di Presidente, Onorevole, Senatore, Padrone e Dittatore, ma non le permetterò, finché avrò fiato e vita, di usurpare e degradare il nobile nome dell'Uomo, lei non è degno di questo titolo!
Decorando la sua anima di vanità, con intimidatori amuleti e necromantici emblemi ha distolto gli sguardi dei deboli, degli ignoranti e dei servi, dalla sua desolante povertà, ch'io grazie a Dio ho sempre visto molto chiaramente. Desidera tanto ardentemente esercitare potere e autorità che è disposto a distruggere Stato e cittadini di questa Italia alla deriva, la sua smodata sete di potere è inarrestabile: lei è l'untore manzoniano della peste più nera, il ricattatore blasfemo e lercio che da bambina leggevo nei feuilleton di Victor Hugo.
Lei, approfittando di questa umanità povera di discernimento, ha fatto in modo che i deboli si associassero per proteggere le proprie e sue debolezze, tenendoli in fila per due sotto lo strisciante sibilo della frusta della paura e della corruzione. Ha indebolito un paese nell'economia, nell'arte, nella cultura, nella sanità, facendo pagare a tutti e a caro prezzo il giornaliero tributo all'ignoranza, innalzando templi al male.
Vane sono state tutte le sue regole, e illegali tutte le sue leggi!
Per quanto codardi e servili oggi possano apparire ai suoi occhi distorti i cittadini di questa nazione, facilmente nello stesso modo con cui si sono auto condizionati a servi sapranno resuscitare dignità e ribellione, e in men che non si dica faranno di lei e dei suoi sostenitori e complici solo un orrido ricordo nei libri di storia. Un onore conferito dagli uomini facilmente, altrettanto facilmente le verrà tolto. Ci sono uomini dalle callose mani che oggi piangono la miseria, ma le stesse callose mani saranno quelle che la trascineranno nel tribunale popolare che la condannerà a vita. Ci son uomini d'intelletto e discernimento che oggi piangono l'emarginazione, ma sarà l'intelletto e il discernimento di questi uomini a vergare le pagine del suo sordido passaggio in questa vita.
Lei ha desiderato un piacere che è stato per ogni uomo di questa nazione un dolore, quello stesso piacere l'affliggerà per l'eternità più devastante del dolore!
Il tempo per lei e per i suoi corrotti complici potrà ripetere solo il dolore quando questo sarà l'ultimo bastione in cui nascondersi!
karima Angiolina Campanelli