La processione dell’Assunta tra fede e folklore
Uno degli avvenimenti più importanti dell’anno per i fossatari è senza dubbio la festa del 15 agosto in onore della Madonna Assunta in Cielo. La sera del 14 la statua lignea dell’Assunta viene portata in processione per tutte le vie del paese; si tratta di un imponente spettacolo di fede e di folklore che i fossatari si tramandano da secoli e di cui sono orgogliosi. Ma se è un vanto quello di voler bene alla Madonna c’è anche chi vede nella processione d’agosto troppo folklore e poca devozione. Nelle forme genuine le processioni sono manifestazioni di fede del popolo, capaci di risvegliare il sentimento religioso dei fedeli, ma sotto il profilo della fede cristiana le processioni sono esposte ad alcuni rischi e pericoli: il prevalere delle devozioni sui sacramenti e delle manifestazioni esterne sulle disposizioni interiori. Il ritenere la processione come momento culminante della festa, come occasione per fare una passeggiata, come occasione d’incontro, come occasione per vedere gli spettacoli pirotecnici, porta la degenerazione della processione stessa per cui, da testimonianza di fede, essa diventa mero spettacolo o parata puramente folkloristica. Che dire poi di chi pensa che il passaggio della statua davanti alla propria casa possa preservarlo da eventuali mali e pericoli? E cosa pensare di chi – per scopi vari – tali credenze agevola? Ebbene, nessuna statua o immagine di alcun genere possiede lo Spirito Santo, anzi, molte scritture della Bibbia parlano chiaro riguardo all'adorare immagini e statue varie. Qualsiasi forma di devozione rivolta a una qualsiasi rappresentazione o simbolo di qualche cosa , reale o immaginaria é chiamata idolatria e il confine tra devozione e idolatria è molto labile. Conserviamo dunque le nostre tradizioni – in passato la processione dell’Assunta era suggestiva e la partecipazione dei fedeli intensa e sentita – e non soffermiamoci né sugli aspetti esteriori né sulle offerte raccolte per i festeggiamenti: alla Madonna questo non interessa. Lei guarda i nostri cuori.