Parole che avrei voluto dirti di Michele Gardoni
Ho letto questo primo romanzo dell’autore milanese Michele Gardoni, edito dalla casa editrice ARTeMUSE, in preda ad un parossismo sfrenato per scoprire prima possibile quali fossero le parole che il protagonista avrebbe voluto dire alla persona amata.
Il romanzo mi era stato consigliato come esempio di un’opera prima ben scritta e che stava riscuotendo un buon successo di vendita e di critica, esaurendo la prima edizione in un tempo lampo. Pertanto, pervaso da una foga conoscitiva della trama e dei temi trattati nel romanzo, l’ho letto in un giorno e mezzo, anzi, sarebbe meglio dire, in una notte insonne passata insieme al protagonista della storia, Luca. Ciò che mi è parso di comprendere, da questa lettura convulsiva, è stato sperimentare l’autoanalisi che l’autore fa di se stesso, cercando di penetrare nel profondo del suo animo per andare alla radice del suo agire come figlio, come amico, come compagno e come amante delle varie figure femminili che si confrontano con lui nel romanzo. A mio parere, l’autore riesce molto bene a delineare le varie fasi in cui si struttura il carattere di un uomo, dalla sua fanciullezza alla sua piena maturità fisica e psichica. Attraverso il racconto delle tre relazioni avute con l’altro sesso, quella della prima adolescenza con Floriana, quella della gioventù con Anna e quella della piena maturità con Monica, l’autore mette a nudo delineando ciò che il protagonista diventa alla fine del libro. Un uomo consapevole delle sue capacità, del suo ruolo nella società, del suo rapporto con la donna tanto cercata e bramata, e finalmente trovata alla fine del romanzo. E’ un libro che si legge piacevolmente, in alcuni momenti tocca punte di realismo poetico veramente apprezzabili, specialmente nei preamboli ad ogni cambio di ambientazione narrativa/o. E’ un libro consigliato per tutti, però, io lo consiglio particolarmente alle donne di tutte le età, ciò, per meglio comprendere il carattere e l’agire di noi uomini. Esprimo il mio più sincero plauso e l’augurio che la seconda opera dello scrittore meneghino mantenga, anzi, superi il successo e le aspettative suscitate dal suo bel romanzo d’esordio.