Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘Ndrangheta

Organizzato da Caleno 24 ore e dal Circolo Enciclopedico di Bellona, si è tenuta nel salone del centro Agorà di Vitulazio la presentazione del volume “Il coraggio di dire NO”, un’opera letteraria di Paolo De Chiara, un giornalista che crede nella verità e nella legalità, tanto da dedicare il volume “ A tutti coloro che combattono per la legalità”. Al tavolo dei lavori, oltre all’Autore, si notavano l’avv. Rossella Calabritto ed il giornalista Salvatore Minieri. Tra il pubblico, il giornalista Enzo Palmesano, l’avv.Giovanni Morelli, ed il Prof Giuseppe Rotoli giunti da Pignataro Maggiore, il Prof Arcangelo Cuccaro già sindaco di Pastorano ed il Prof Giuseppe Felice. Il volume di De Chiara è incentrato sulla triste vicenda di Lea Garofalo nota come “la donna che sfidò la ‘ndrangheta”. Lea fu uccisa da suo marito Carlo Cosco per essersi ribellata, dopo aver visto morire suo padre, suo fratello, i cugini e gli amici colpiti dalla spietata legge della ‘Ndrangheta. Lea fu malmenata e poi uccisa nell’acido e, per tale ragione, i suoi carnefici, denunciati dalla figlia Denise, furono condannati , tutti e sei, all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Milano. Sette mesi prima del fatale 11 novembre 2009, Lea chiese aiuto, urlò la sua disperazione, ma nessuno accorse per salvarla.
Paolo De Chiara ha così concluso il suo intervento:”Troppe sono le donne calabresi lasciate sole. Molte sono morte tra l’indifferenza generale. Questo Paese non difende né tutela i suoi cittadini. Le mafie, fino ad oggi, hanno ucciso più di 150 donne , ma con Lea non hanno potuto imporsi. Il Clan Cosco è stato distrutto da una donna che ha avuto il coraggio di dire NO. Se una donna è riuscita a tanto, possiamo farlo anche tutti noi!”. Interviene il giornalista Salvatore Minieri :”Dobbiamo impegnarci per lottare contro questi criminali. I problemi della Campania investono tutto il nostro martoriato Sud ed a noi spetta lottare almeno per rendere difficile la vita a questa gentaglia”.
Il giornalista Enzo Palmesano interviene facendo un’accurata ed attenta disamina dell’attuale situazione camorristica in Campania e così conclude: ”Se i politici avessero fatto ciò che hanno fatto i giornalisti, oggi le nostre zone sarebbero più pulite sia dai rifiuti che dalla delinquenza che imperversa sempre più”.  E Salvatore Minieri così chiude la conferenza: ”Dal 1992 tutto prosegue senza alcun intervento delle Autorità costituite. Siamo condannati o aspettiamo una nuova Lea Garofalo che ci porti fuori da questa melma? Molte sono le Associazioni Antimafia e noi dobbiamo unirci a loro per lottare contro questi ignobili criminali che avvelenano la nostra esistenza: Mi auguro che il volume del collega De Chiara sia lo sprone necessario per una instancabile e decisa lotta utile ad annientare questi esseri malefici.”

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