Il fu Mattia Pascal
“Il fu Mattia Pascal” è un romanzo di Luigi Pirandello (Agrigento 1867- Roma 1936) pubblicato nel 1904. Il protagonista, Mattia Pascal, vive e lavora come bibliotecario in un piccolo paese della Liguria ed in famiglia subisce le angherie della moglie e della suocera. Decide di fuggire all’estero ma i suoi piani mutano in seguito a due avvenimenti: un’enorme vincita al casinò e la notizia, appresa dai giornali mentre torna da Montecarlo, che i suoi familiari lo hanno riconosciuto nel cadavere di un suicida. Così, coglie al volo l’occasione per crearsi una nuova identità e, con il nome di Adriano Meis, va a vivere a Roma presso la pensione di Anselmo Paleari. Durante il soggiorno si innamora, ricambiato, della figlia di Anselmo, Adriana, ma ciò scombussola i piani del cognato di Adriana, Papiano che, rimasto vedovo, vuole risposarsi con lei. Per vendicarsi di Adriano, Papiano gli ruba parte del denaro ma Meis si rende conto di non poterlo denunciare né di poter sposare Adriana, poiché non ha uno stato civile. Decide allora di inscenare il suicidio di Adriano Meis e di tornare a casa nelle vesti di Mattia Pascal ma qui, scopre che la moglie si è risposata con un suo amico. Perciò, ufficialmente morto, si ritira nella sua biblioteca ed a chi gli chiede chi sia, risponde “Io sono il fu Mattia Pascal!” Mattia Pascal assume una nuova identità attraverso la quale crede di poter essere artefice del proprio destino ma si rende conto che osservare dal di fuori lo spettacolo della vita non significa vivere. Ma anche la possibilità di tornare all’ordine iniziale viene sconvolta perché il suo ruolo è stato occupato da un altro. Luigi Pirandello mette in scena la fragilità dell’essere umano con un romanzo che è tra i più celebri del Novecento.