Matrimonio e unione civile

Il Matrimonio è la forma più classica e conosciuta per la formazione della Famiglia. Si tratta di un Istituto storico e di grande diffusione. E’ definito come l’unione di un uomo e una donna sancita ufficialmente davanti a un ufficiale dello stato civile o a un ministero di culto. La nostra Costituzione è fra le garanti di questo concetto e definisce, nell’articolo 29, la famiglia come una “società naturale fondata sul matrimonio”. L’Entrata in vigore di specifici Trattati Internazionali e Comunitari, il profondo mutamento antropologico e i cambiamenti Sociali, portano a integrare e modificare il concetto di famiglia. Lo stesso Articolo 2 della Costituzione Italiana viene esteso grazie a un’interpretazione della Corte Costituzionale. I diritti inviolabili dell’Uomo devono quindi essere garantiti sia al singolo, che nelle formazioni sociali, ovvero in“ ogni forma di comunità, semplice o complessa, idonea a consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, nel contesto di una valorizzazione del modello pluralistico.” Questa nozione, come specificato nel testo della Corte, deve riferirsi a qualunque coppia ( omosessuale o non), che convive stabilmente. Nella stessa sentenza ( n. 138 del 2010) si pone anche la base per la legittimazione giuridica delle coppie di fatto, stabilendo che spetta loro il diritto “fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone – nei tempi, nei modi e nei limiti stabiliti dalla legge – il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri». Da qualche anno ormai, molti dei Comuni Italiani e alcune Regioni hanno attivato dei Registri Anagrafici e approvato Statuti favorevoli alle Unioni Civili, anche Omosessuali. Nonostante queste premesse e le numerose proposte di Legge, l’Italia non ha ancora una disciplina uniforme e nazionale in materia. Per la dottrina Europea, l’Unione Civile non è altro che un negozio giuridico attraverso il quale la coppia di fatto viene legalmente e ufficialmente riconosciuta come tale. In questo modo vengono formalizzati diritti e doveri sulla falsariga dell’istituto matrimoniale. Ogni membro della coppia ha il diritto ad ottenere permessi in caso di assistenza sanitaria. Può accedere alla reversibilità della pensione ed entra automaticamente nell’asse ereditario come erede legittimo. Le differenze sostanziali restano nell’ambito dell’Adozione, che viene negata senza deroghe. L’Italia è ancora molto lontana da un profilo giuridico del genere. I pochi registri presenti sul territorio, fra cui quello deliberato a Milano nell’agosto 2012, hanno valore solo nell’ambito amministrativo in cui vengono emessi. Hanno quindi un significato simbolico e non pertinente agli aspetti previdenziali ed ereditari, che potrebbero essere garantiti solo con una Legge Nazionale. Si tratta sicuramente di un passo avanti per le coppie di fatto ( soprattutto per quelle omosessuali), che in minima parte riescono ad abbattere le barriere discriminatorie in alcune aree di interesse : formazione, scuola, servizi sociali, sanità e casa. La spinta Europea per una regolamentazione a livello legislativo è ormai pressante, anche se non mancano opinioni contrarie e perplessità. Ammesso che le Unioni Civili in Italia siano col tempo parificate a quelle Europee, che senso avrebbe volersi sottrarre al matrimonio per non sottostare a determinate regole, per poi crearne di simili ( se non uguali!) sotto il profilo dei diritti? Le Unioni Civili sono una richiesta quasi paradossale per le Coppie di Fatto Eterosessuali, che potrebbero avere gli stessi effetti dell’Iscrizione nel Registro con una semplice firma in Comune ( Matrimonio Civile). Non avrebbe semplicemente più senso introdurre il solo Matrimonio Omosessuale? In fin dei conti … é proprio questa categoria quella che andrebbe tutelata maggiormente e che non ha escamotage per vedersi garantire determinati Diritti.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post