Centri commerciali e Negozi. Il gatto che si morde la coda
Lamentarsi è una pratica tutta Italiana. Come anche voler poter “tirare l’acqua” solo nel verso del proprio Mulino. Ormai è anni che si discute in merito ai centri commerciali. Spesso vengono giudicati come anti estetici, belve dell'urbanistica e "ladri" di clientela ordinaria. Eppure continuano ad essere frequentati, nonostante la crisi e restano la meta preferita di chi deve comprare qualcosa con pochi spiccioli. L’esplosione è avvenuta negli anni ’90 ed è stata sempre più in ascesa a discapito dei piccoli negozi. Ha iniziato a toccare il settore alimentare (con la creazione degli Iper) per poi arrivare a quello dell’abbigliamento (gli Outlet) e agli altri settori. Fra critiche e rabbia, questi centri economici hanno in realtà molti aspetti positivi. Prima di tutto rientrano fra gli stimolatori economici. Soldi investiti, che generano soldi. I prodotti, a costi più bassi, permettono al ceto più umile di soddisfare una buona parte dei propri desideri facendo girare l’economia. Purtroppo è vero : i fattori negativi ricadono sui piccoli negozianti. Sempre più gente ha smesso di avvalersi dei prodotti di questi ultimi per dare spazio alla grande distribuzione. Il problema primario è la mancanza di competitività. La famiglia di oggi deve necessariamente risparmiare. Deve porre dei tagli. Non tutti possono permettersi di spendere 20.000 euro per cucine artigianali e si opta sempre più spesso per marchi economici e dinamici. Cosa dire poi dei prezzi alimentari? Confrontare il costo della carne delle macellerie con quello dei supermercati è imbarazzante. Comparazione simile con verdure, scatolame e prodotti per la pulizia. L’agevolazione ai piccoli commercianti dovrebbe partire da riforme statali. Si dovrebbero tagliare le tasse, regolare gli affitti e, soprattutto, adeguare gli stipendi alla vita economica di oggi. I grandi centri commerciali e le grandi catene saranno anche dei mostri. Ma oggi sono gli unici che ci permettono di spendere il giusto e sopravvivere. Sono un'arma a doppio taglio. Un aiuto per il compratore debole, ma una ferita per il negoziante più debole.