L’Estate di San Martino
Come recita l’antico detto l’Estate di San Martino dura tre giorni e un pochino; con essa infatti si definisce il periodo autunnale che va dall’8 all’11 novembre. Tempo favorevole e relativo torpore si manifestano generalmente in tutta Europa, anche nei paesi anglosassoni dove tale lasso di tempo prende il nome di Indian Summer. Sono giorni in cui il freddo e le gelate concedono un po’ di tregua per permettere agli agricoltori di raccogliere le olive o terminare la vendemmia. Attenti studi hanno dimostrato che dal 1948 al 2010 la temperatura media dell’Europa a cavallo di San Martino di Tours si è abbassata. Gli stessi meteorologi riconoscono che non è, dunque, solo una leggenda popolare ma che essa trova un riscontro reale e fisico.
In passato era proprio l’11 novembre che venivano rinnovati i contratti agricoli annuali e da ciò deriva il detto fare San Martino, ovvero traslocare. Secondo la tradizione, è questo anche il giorno in cui si aprono le botti per assaggiare il vino novello accompagnato dalle prime castagne di stagione. Infatti, come già Giosuè Carducci aveva lasciato intendere nella sua poesia, a San Martino ogni mosto diventa vino!
La festa di San Martino non ha una grande rilevanza liturgica ma è piuttosto popolare. Essa si festeggia in tutta Italia: in Abruzzo le contrade si sfidano a chi accende il fuoco più grande; a Palermo si preparano i biscotti con semi d’anice o finocchietto da inzuppare nel vino moscato; a Venezia i bambini girano per la città intonando un canto d’augurio e suonando padelle e strumenti di fortuna in cambio di qualche spicciolo o dolcetto mentre le loro mamme preparano un dolce tipico a base di pasta frolla – con glassa di albume e zucchero, ricoperto di confettini e caramelle – che rappresenta il Santo a cavallo armato di spada.
In Campania, l’evento più conosciuto è quella organizzato dal Comune di Ruviano (Ce). Qui la tradizione vuole che San Martino sia il protettore dei cornuti che in origine erano bovini ed ovini – venduti in questo periodo nella fiera paesana – e che poi per gioco diventarono i mariti. Da trentasei anni ormai, la cosiddetta Festa dei Cornuti riscuote un vasto successo di pubblico che accorre numeroso per partecipare alla processione dei portatori di aculei ossia di coloro che sono stati traditi dai rispettivi coniugi.