Alfredo Bucciero e la neurochirurgia binomio di eccellenza

Castel Volturno – Ennesimo caso clinico risolto brillantemente dal neurochirurgo dott. Alfredo Bucciero, che ancora una volta dimostra quanto la sanità nella nostra regione abbia bisogno di operatori esperti ed affidabili, evitando i tanto noti viaggi della speranza al nord o in altri Paesi europei se non, addirittura, oltre oceano. Nel pomeriggio di sabato 26 ottobre u.s., una donna di 49 anni, L.G.A.M., proveniente dalla provincia di Caserta, veniva condotta al Pronto Soccorso della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno per intensa cefalea, vomito e disturbi della vista. Dopo le prime cure, gli esami radiologici del caso davano esito drammatico: presenza di un voluminoso tumore interessante il seno cavernoso destro, cioè una delle regioni più delicate e complesse della base del cervello, dove inglobava l’arteria carotide e i nervi che controllano la mobilità dell’occhio. Il caso veniva quindi affidato al dott. Bucciero, che dopo un delicato  intervento di circa sette ore rimuoveva completamente il tumore. La paziente veniva successivamente inviata in terapia intensiva in sedazione farmacologica e, dopo accurati accertamenti strumentali, si provvedeva al risveglio che risultava del tutto regolare. All’esame clinico, ella era perfettamente orientata nel tempo e nello spazio e senza alcun disturbo neurologico. <<Questo caso, al di là degli ovvi risvolti umani, mi lascia enormemente soddisfatto sul piano professionale in quanto i tumori del seno cavernoso rappresentano una sfida, purtroppo non sempre vinta, per noi neurochirurghi>> ha affermato il dott. Bucciero con l’entusiasmo che lo contraddistingue. <<Essere preparati ad ogni evenienza – ha aggiunto il sanitario – rappresenta per me e tutti i miei colleghi un imperativo assoluto>>. Al di là delle considerazioni personali che non possono che essere positive, ci preme sottolineare che le notizie di casi di buona sanità infondono sicurezza e danno la certezza che esistono medici ai quali possiamo serenamente affidare le sorti della nostra salute.
Il caso in questione merita di essere segnalato per 3 diversi motivi:
1. L’asportazione del tumore è stata completa (come comprovato dalle immagini radiologiche postoperatorie) e senza postumi per la paziente, in virtù di un’accurata  metodica microchirurgica, resa possibile dalla grande perizia e manualità del dott. Bucciero. Va rilevato, a questo proposito, che la chirurgia dei tumori del seno cavernoso è tecnicamente la più difficile da effettuare per un neurochirurgo, perché in quest’area sono presenti i nervi che controllano la motilità oculare, l’arteria carotide e sue diramazioni, nonché enormi plessi venosi. Prima degli anni ottanta, il seno cavernoso veniva denominato dai neurochirurghi “terra di nessuno” in considerazione dell’alto rischio di mortalità e morbilità delle procedure operatorie dell’epoca. Successivamente, studi anatomici specifici e lo sviluppo delle tecniche microchirurgiche hanno reso possibile intervenire sul seno cavernoso con un rischio accettabile. Tuttavia, ancora oggi il tasso di mortalità operatoria è stimato intorno al 10% e quello dei postumi invalidanti di circa il 30%. D’altra parte, la radicalità dell’asportazione tumorale non va oltre l’80% dei casi. Ne deriva che, allo stato, sono pochi i neurochirurghi che si confrontano con i tumori del seno cavernoso.
2. Detto caso non deve essere considerato isolato e aneddotico, ma piuttosto come un ulteriore esempio di una lunga serie di casi di tumori cerebrali brillantemente risolti dal neurochirurgo Bucciero, finora conosciuto solo come grande esperto di chirurgia vertebro-midollare.
3. Anche nei piccoli centri ospedalieri vi sono chirurghi, come il dott. Bucciero, che operano a livelli d’eccellenza, senza timore di confronto a livello sia nazionale che internazionale.

 

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