Fermiamo la strage di abeti
L’associazione ambientalista Fare Verde lancia un appello a non usare gli alberi di abete “vivi” durante le ormai prossime festività natalizie, ma a preferire quelli sintetici che sono riutilizzabili più volte. Secondo il Presidente Regionale del sodalizio ecologista, Giuseppe Solla, anche questo Natale ci sarà una vera e propria “strage” che vede come vittime migliaia di alberi “usa e getta”, prima agghindati con addobbi natalizi e poi, terminate le feste, gettati nel cassonetto dell’immondizia. “La tradizione dell’albero di natale – sostiene Solla – è un antichissimo simbolo denso di significati. Le sue origini vanno ricercate nelle religioni indoeuropee e nelle tradizioni diffuse tra molti popoli, soprattutto del nord Europa, che, in concomitanza del periodo solstiziale, usavano venerare, in diverse forme, l’albero sempreverde quale simbolo universale di vita e di rinascita dalla morte o dalle tenebre, concetti chiaramente riconducibili al culto pagano del Sole Invitto. Gli stessi temi che, successivamente, la religione cristiana fece propri associandoli alla nascita di Cristo e quindi del Natale. Resta quindi diffusissima anche nella nostra cultura, la tradizione dell’allestimento dell’abete natalizio, anche se oggi completamente svuotata di ogni suo significato simbolico. Spesso erroneamente associato all’aspetto “profano” del Natale, in alternativa al presepe, l’albero viene ormai sfruttato quale mero oggetto decorativo da usare durante le feste e gettare quando ormai non serve più. Questa logica consumistica – sottolinea Solla – ha generato un mercato vizioso di abeti che vengono commercializzati volutamente evirati delle radici, quindi già morti, con il chiaro intento di favorirne l’essiccamento ed un ulteriore acquisto l’anno successivo, a dispetto del significato simbolico che l’abete sempreverde dovrebbe incarnare. Anche in questo caso, la logica utilitarista della spinta al consumo sfrenato prevale sul rispetto della vita e dell’ambiente, con il risultato di milioni di piante inutilmente coltivate e “cestinate” nei cassonetti dell’immondizia dopo l’Epifania.” Contro questa moda consumistica, Fare Verde invita i cittadini a rifiutare l’acquisto delle piante in vendita in questo periodo, poiché tutte prive di radici e destinate a morte certa. “E’ opportuno ricordare – sostiene Fare Verde – che anche nel caso di piante commercializzate come “vive”, gli abeti sono specie arboree adatte a climi rigidissimi, pertanto la permanenza per circa un mese alle temperature dei nostri appartamenti ne renderebbe di fatto impossibile la sopravvivenza. La scelta rispettosa della natura e pienamente in linea con la tradizione – conclude Fare Verde – andrebbe quindi orientata sull'addobbo di piante vive, all'aperto, in vasi idonei oppure impiantate in giardini o terreni; per quanti invece preferiscono non rinunciare al fascino ed alla tradizione dell’albero in appartamento, è sicuramente da favorire la soluzione dell’abete sintetico che consente un riutilizzo illimitato negli anni senza alimentare il becero mercato degli alberi usa e getta.”